Questa la percentuale di chi non riesce a riconoscere una persona solo dai tratti del viso.
Si chiama "cecità facciale" o prosopagnosia ed è una malattia che impedisce di riconoscere le persone sulla base dei tratti del viso. Secondo una recente ricerca, la prosopagnosia colpirebbe il 2% della popolazione generale.
Fino a oggi si pensava che questa malattia nella sua versione congenita fosse estremamente rara. In effetti il primo caso è stato diagnosticato solo nel 1976. Ma secondo Bradley Duchaine dell'University College di Londra e Ken Nakayama della Harvard University, la condizione potrebbe essere molto più diffusa del previsto. I due ricercatori hanno reclutato circa 1600 persone per una serie di test psicologici che richiedevano anche il riconoscimento dei tratti del viso. L'esercizio prevedeva la visione di una fotografia per circa 3 secondi, seguita dalla visione di tre altre foto, una della persona mostrata inizialmente e due di altri individui. I soggetti esaminati dovevano scegliere tra le tre immagini, quella corrispondente alla persona mostrata inizialmente.
I risultati hanno mostrato che il 2% dei soggetti esaminati aveva notevoli problemi a riconoscere il viso mostrato. "Cosa che li spinge a vivere in modo segregato per evitare di incontrare persone e non riconoscerle", spiega Duchaine.
A quanto pare, dai dati è emerso che la prosopagnosia abbia una certa tendenza a ripetersi all'interno di date famiglie. Le cause neurologiche della malattia rimangono purtroppo ben poco chiare. Anzi il grande mistero risiede proprio dal fatto che nel cervello di queste persone non sembra esserci nulla che non vada. "Le analisi - spiega Nancy Kanwisher del Massachusetts Institute of Technology di Boston - mostrano che apparentemente almeno le aree cerebrali delle persone colpite dalla malattia sono intatte".
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