Il computer usato per simulare i test nucleari ha raddoppiato in un anno la sua potenza di calcolo.
Il supercomputer dell'IBM Blue Gene ha battuto il suo stesso record di velocità fatto segnare nel giugno scorso, riconfermandosi il più potente elaboratore mai costruito. Il computer ha infatti raggiunto la velocità di 280,6 teraflop pari a oltre 280 000 miliardi di calcoli al secondo. Per dare un termine di paragone, se tutte le persone in vita sulla Terra si mettessero a fare calcoli con una calcolatrice tascabile ci metterebbero decine di anni per compiere le operazioni che Blue Gene riesce a fare in un solo secondo.
La performance del computer, che è ancora in costruzione ai Lawrence Livermore National Laboratory è raddoppiata negli ultimi 12 mesi. Insieme a un altro superelaboratore, ASC Purple, Blue Gene avrà il compito di simulare le performance delle armi nucleari americane e contribuire quindi a tenere l'arsenale atomico il più possibile in ordine.
"La potenza di calcolo senza precedenti di queste due macchine è assolutamente fondamentale per mantenere l'arsenale nucleare americano in ordine, senza ricorrere a test sul campo", spiega Linton Brooks della National Nuclear Security Administration del governo Usa. "Blue Gene - continua - ci darà la possibilità di predire il comportamento delle testate mentre continuano a invecchiare".
Mentre il computer dell'IBM lavorerà sull'invecchiamento dei materiali, l'idrodinamica, la turbolenza e la dinamica molecolare, ASC Purple invece userà questi dati per far girare programmi in 3 dimensioni che simuleranno la performance delle testate. I supercomputer sono sempre più usati nell'ambito scientifico: dalle previsioni del tempo, alle simulazioni climatiche, per finire con i grandi problemi della cosmologia.
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