Ma per l'ESA la missione è stata ugualmente un grande successo.
L'Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha annunciato che ci sono poche speranze di salvare il primo satellite costruito da studenti lanciato nello spazio. Il satellite, chiamato Sseti Express, infatti ha subito un tracollo dei sistemi elettrici, cosa che impedisce alle sue batterie di essere ricaricate. Il controllo a terra ha messo il satellite in modalità di sicurezza, ma probabilmente non sarà possibile completare la missione.
"Gli studenti sono dispiaciuti, ma la missione è stata ugualmente un successo dal punto di vista educativo e tecnico", ha commentato il manager del progetto Neil Melville. SSeti Express ha anche liberato nello spazio tre piccoli satelliti: due stanno ancora comunicando con la stazione a terra, ma uno, di costruzione norvegese, è andato perduto.
Il satellite lanciato dal centro di Plesetsk (800 chilometri a nord-est di Mosca), aveva stabilito un nuovo record: era infatti il primo veicolo spaziale a essere stato progettato e fabbricato, in 18 mesi, interamente da studenti universitari. Grande come una lavatrice e pesante 62 chilogrammi aveva vari obiettivi: fare da laboratorio per diversi esperimenti scientifici, riprendere immagini della Terra e fungere da ripetitore di segnali radio.
Al programma, realizzato con il patrocinio dell'ESA, hanno partecipato 23 gruppi provenienti da altrettante università europee, fra cui la Federico II di Napoli, l'Università di Pisa e l'Accademia di Brera. I vari gruppi hanno potuto lavorare grazie a una rete creata dall'ESA appositamente per permettere agli studenti di comunicare fra loro, e si sono incontrati fisicamente solo in occasione del lancio.
Il programma comunque procede: i prossimi obiettivi prevedono un satellite che orbiterà intorno alla Luna e, in un futuro più lontano, un robot che sarà in grado di atterrare su Marte.
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