Il reattore a fusione sperimentale potrebbe finalmente trovare casa in Europa, dopo il lungo braccio di ferro con il Giappone.
L'Unione Europea e la Francia sembrano aver vinto una lunga battaglia diplomatica per ottenere il sito del nuovo impianto sperimentale destinato alla costruzione del reattore a fusione nell'ambito del programma Iter. Il progetto è sostenuto, oltre che dall'Unione Europea, da cinque paesi: Stati Uniti, Cina, Russia, Giappone e Corea del Sud. Ma fino a ora la sua realizzazione si era arenata sulla scelta del sito: UE, Cina e Russia sostenevano la località francese di Cadarache in Provenza, il Giappone, la Corea e gli USA una località giapponese.
La scelta è diventata un vero e proprio caso diplomatico, ostacolato anche dalle cattive relazioni Francia/USA dopo la guerra in Iraq. Alla fine però, dopo che la UE ha minacciato di proseguire per conto proprio, sembra che gran parte dei problemi siano stati risolti.
I funzionari francesi sembrano essere piuttosto fiduciosi del fatto che il Giappone accetti di ospitare un sito secondario, in cambio di una parte più grande dei 4 miliardi e 700 milioni di euro di contratti destinati alla costruzione del reattore principale sul suolo francese. Nei giorni scorsi, funzionari europei e giapponesi si sono riuniti a Ginevra e si sono accordati su uno schema per la divisione dei contratti di costruzione tra il paese principale, la Francia, e l'altro paese che otterrà appunto un centro di ricerca secondario.
Il progetto sarà il secondo più grande progetto scientifico internazionale mai intrapreso, dopo la Stazione spaziale internazionale. La speranza è che, entro 40 anni, riesca a dimostrare la fattibilità di una fonte di energia pulita, a basso costo e virtualmente inesauribile come la fusione nucleare. Alcuni scienziati e gruppi di protesta anti-nucleare sono però contrari al progetto, considerato una spesa senza senso. I sostenitori ritengono che non ci sono garanzie di successo, ma che è anche la prima volta che si cerca di risolvere il problema nel suo intero e non affrontando semplicemente una parte del puzzle. La Francia spera che il progetto crei nella regione di Cadarache circa 500 nuovi posti di lavoro nell'impianto e altri 1500 in tutta la regione.
Secondo uno scienziato russo per trasformare la Siberia in una verde prateria, basta riportarci i grandi mammiferi, che vivevano là nel Pleistocene.
Un'analisi genetica ha dimostrato che il batterio che causa la malattia è cambiato poco nel tempo.
L'influsso dell'attività solare sui campi magnetici terrestri disorienta i grandi cetacei.
L'Homo sapiens è uscito dall'Africa seguendo un tragitto attraverso l'Oceano Indiano e non il Medioriente.
Cubi dotati di chip riescono a ricostruire delle copie.
Ricerca pubblicata su "Nature" risolve l'antico dilemma: ma a quanto pare non si deve sottostimare l'importanza dell'olfatto.
Individuati su stelle giovani simili al Sole dei brillamenti solari molto più grandi di quelli che si registrano oggi. Per gli astronomi potrebbero aver influenzato la posizione dei pianeti.
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Un rapporto della Commissione Europea sottolinea i rischi dello sfruttamento eccessivo dei terreni nei paesi dell'Unione.