In un campione di mille ragazzi britannici, nemmeno uno è stato in grado di indicare il nome di uno scienziato ancora vivente. Lo rivela una ricerca realizzata dall'ufficio esami britannico OCR. Su mille studenti, la persona conosciuta che si avvicina maggiormente a essere uno scienziato è stato l'ambientalista e produttore televisivo David Bellamy, citato da due su mille.

Gli altri hanno dato risposte molto più stravaganti, inserendo nella categoria il criminale di guerra iracheno Alì il chimico, la cantante Madonna, Leonardo da Vinci e Cristoforo Colombo. Alcuni hanno addirittura citato i loro professori di scienze alle scuole superiori. Tra gli scienziati morti, invece, i più citati sono stati Isaac Newton (39%) e Albert Einstein (29%), seguiti da Marie Curie, Charles Darwin e Alexander Fleming.

Otto studenti su dieci pensano che gli scienziati siano intelligenti, ma solo il 7% li ritiene divertenti e trendy. Il 51% pensa che le lezioni di scienze siano noiose, confuse o difficili. Inoltre gli studenti si lamentano del fatto che le materie scientifiche siano obbligatorie. Alcuni (circa il 45%) vorrebbero solo la biologia, altri (il 32%) la chimica, il 29% la fisica, il 16% invece avrebbe voluto scegliere altre materie.

"I risultati dell'indagine mostrano che c'è una crescente apatia nei confronti della scienza da parte degli studenti oggi. è significativo il fatto che nessuno studente abbia citato il nome dei responsabili delle recenti innovazioni come Ian Wilmut, il creatore della pecora Dolly", spiega Clara Kenyon una dirigente dell'OCR. "Se non possiamo ispirare i giovani a scuola — continua — chi porterà avanti la grande tradizione scientifica britannica?".

"Già oggi — conclude — le università stanno segnalando un calo negli iscritti alle materie scientifiche e c'è una carenza di insegnanti di scienze e di tecnici di laboratorio". Se non altro comunque circa il 40% degli studenti ha ammesso che partecipare a esperimenti pratici è particolarmente interessante.