Grazie al satellite Swift, gli astronomi hanno potuto studiare i momenti che seguono all'esplosione: prima l'emissione di raggi gamma e poi di raggi X.
Ricercatori italiani dell'Inaf-Osservatorio di Brera, assieme ai colleghi del centro dati di Frascati dell'Asi e dell'Inaf- Iasf di Palermo, hanno osservato due esplosioni all'origine di giganteschi lampi gamma nell'Universo. Il lavoro di ricerca è stato svolto grazie al satellite americano— anglo— italiano Swift e pubblicato su Nature. L'osservazione ha permesso per la prima volta di capire come, subito dopo l'esplosione di stelle di grande massa (cioè almeno venti volte più grandi del nostro Sole), l'enorme onda di raggi gamma interagisce con la materia stellare. Secondo i ricercatori, l'idrogeno della stella viene letteralmente vaporizzato dall'esplosione.
Il satellite Swift, lanciato nel novembre scorso, è in grado di puntare i suoi telescopi verso una emissione di raggi gamma in circa 100 secondi. L'italo— olandese BeppoSax, invece, aveva bisogno di almeno 6 ore per ripuntare i suoi "occhi". È così che gli astronomi italiani, insieme ad un gruppo di colleghi internazionale, guidato da Dave Burrows del Department of Astronomy and Astrophysics della Pennsylvania State University, hanno avuto modo di svelare anche i meccanismi con cui si sviluppano queste imponenti esplosioni.
In un secondo articolo, pubblicato sulla rivista Science, gli astronomi hanno descritto un aspetto particolare di queste emissioni: "Abbiamo avuto modo di vedere — ha spiegato Sergio Campana dell'Osservatorio Astronomico di Brera — che, a seguito delle violente emissioni di raggi gamma, avvengono anche delle altrettanto potenti emissioni di raggi X, che invece di affievolirsi con il passare del tempo aumentano fino a raggiungere livelli paragonabili a quelli registrati all'inizio dell'esplosione". Per usare una metafora, è come se vedessimo prima lo sparo di una pistola e il lampo iniziale (i raggi gamma) e poi subito dopo il fumo che esce dalla canna, e cioè l'emissione dei raggi X. "Solo che il fumo, invece di diminuire in intensità con il passare del tempo, aumenta vertiginosamente".
Una riserva naturale troppo affollata e una troppo vuota. La soluzione: il trasporto di quattrocento pachidermi su degli speciali camion per i prossimi otto mesi.
Due team di ricercatori e un vecchio quesito. La soluzione? Leonardo ci aveva visto giusto: due superfici hanno un coefficiente di attrito più alto se sono simili a livello molecolare.
Sono in grado di riconoscere l'altezza dei singoli suoni e quindi sono i neuroni grazie ai quali possiamo ascoltare la musica. E anche riconoscere una melodia indipendentemente dallo strumento con cui viene suonata.
Se lo fa uno, lo fanno tutti: per i ricercatori che li hanno osservati, gli scimpanzé copiano i comportamenti dei loro simili, anche quando avrebbero delle valide alternative.
Non solo tridimensionale, ma anche capace di far sentire gli odori di una scena, proprio come se la si vedesse dal vivo. E il governo giapponese sta già investendo milioni di euro.
I vantaggi economici di questa scoperta sono potenzialmente enormi, soprattutto nal campo delle telecomunicazioni.
Uno dei principali bersagli delle critiche agli Ogm è caduto: si tratta del gene per la resistenza agli antibiotici, che è stato per la prima volta ottenuto da un vegetale, anziché da un batterio.
Un'altra missione per il vecchio telescopio spaziale: quella di identificare i siti lunari con le materie prime necessarie alla realizzazione di basi spaziali.
Il satellite Soho ha festeggiato la sua millesima cometa, scoperta, a un minuto dalla novecentonovantanovesima, da un astrofilo di Bologna.
Per adesso il progetto è destinato soprattutto agli astronauti, costretti a mangiare per mesi insapori pillole ipercaloriche. Ma presto, secondo i progettisti, il computer cuoco potrà essere a disposizione di tutti.
Lo denuncia Greenpeace. Il problema più allarmante è nella regione del Mato Grosso, dove però si stanno riducendo sempre più le aree protette dallo stato.