Lo denuncia Greenpeace. Il problema più allarmante è nella regione del Mato Grosso, dove però si stanno riducendo sempre più le aree protette dallo stato.
La denuncia è dell'associazione ambientalista Greenpeace: il tasso di deforestazione della foresta amazzonica è diventato allarmante. Ogni minuto scompare un'area di foresta pari a 6 campi da calcio e solo nello scorso anno sono stati deforestati 26 130 chilometri quadri. La metà di questi tagli avviene nella regione del Mato Grosso, dove gli alberi di noce amazzonica, nonostante l'importante valore commerciale, vengono sostituiti da monocolture di soia e pascoli.
Nonostante tutto questo e le numerose richieste da parte di associazioni ecologiste internazionali, il governatore del Mato Grosso Blairo Maggi, anziché creare nuove aree protette, le sta riducendo. Il parco di Xingu, per esempio, è stato ridotto nel 2003 di 39 000 ettari. E lo scorso anno il governo ha proposto di ridurre anche il parco Serra de Ricardo Franco di almeno 99 000 ettari. Ma la deforestazione non è solo un grave problema ambientale, perché costituisce un pericolo per le popolazioni indigene che vivono in Amazzonia, per la loro salute e per le loro economie. Uno degli alberi amazzonici, infatti, la castanheira (Bertholletia excelsa), produce delle noci ricche di grassi e proteine (due noci hanno le stesse proteine di un uovo). Queste noci sono un'importante risorsa alimentare per gli uomini e per gli animali. Ma vengono anche esportate in altri paesi del mondo sia per usi alimentari che per altri scopi. La noce produce anche un olio di qualità, usato dalle industrie farmaceutiche e cosmetiche nonostante il suo sfruttamento sia proibito da un decreto federale del 1994, in quanto specie in via d'estinzione.
Grazie al satellite Swift, gli astronomi hanno potuto studiare i momenti che seguono all'esplosione: prima l'emissione di raggi gamma e poi di raggi X.
L'asteroide principale intorno al quale ruotano si chiama 87 Sylvia, dalla mitologica Rea Silvia: da qui il nome dei due piccoli asteroidi appena scoperti.
Non dimentichiamoci delle turbolenze! Secondo gli scienziati sono proprio queste a determinare la formazione delle gocce di pioggia.
I loro crateri potrebbero essere stati la culla della vita sulla Terra. E forse anche su Marte.
Per la prima volta, è stato possibile ricostruire la vita e la morte di una mummia senza danneggiarla.
Ma non servirà per giocare davvero a baseball. I suoi inventori stanno in realtà studiando dei robot con una velocità di reazione superiore a quella umana.
Una nuova tecnica permette di sequenziare il Dna di un intero organismo con una spesa di soli 700 dollari.
Nel 2002, il ghiacciaio antartico ha perso un pezzo grande come la Valle d'Aosta. Secondo gli scienziati, sarebbe il più grande distacco mai avvenuto dall'Olocene a oggi.
Una suggestiva ipotesi sulla fine della mitica isola, supportata da alcuni dati geologici.
In Corea, creato il primo cane con la stessa tecnica che ha dato vita alla pecora Dolly.
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All'Università di Osaka, costruito un androide che mima perfettamente le sembianze di una donna.
In Svezia, scoperto un nuovo metodo per stabilire l'età dei neuroni e studiare l'invecchiamento cellulare.
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Una ricerca dell'ICRAM fa il punto sull'andamento della temperatura delle acque del Mediterraneo.
Un gruppo di astronomi americani ha annunciato la scoperta di un nuovo pianeta all'interno del Sistema solare, grosso quanto Plutone.