Ma non servirà per giocare davvero a baseball. I suoi inventori stanno in realtà studiando dei robot con una velocità di reazione superiore a quella umana.
Un gruppo di ricercatori dell'Università di Tokyo ha messo a punto una mano robot capace di afferrare palle che viaggiano fino a 300 chilometri all'ora senza sbagliare e soprattutto, affermano i sui inventori appassionati di baseball, senza mai stancarsi. A realizzare la macchina il gruppo di Akio Namiki. Ma il vero scopo della ricerca è la realizzazione di robot in grado di operare in situazioni nelle quali occorre una velocità di reazione superiore a quella umana.
"La necessità di realizzare robot che possano lavorare nel mondo reale è sempre più grande. - ha spiegato Namiki al settimanale New Scientist - Noi abbiamo aggredito un punto che ci sembra centrale nella ricerca robotica del momento: quello di una tecnologia che preveda un riconoscimento visivo accoppiato a una altissima velocità dei movimenti". Il robot catcher ha tre lunghe dita e una dotazione di decine di detettori di immagini localizzate al centro permettono al computer che lo governa di determinare la parabola della palla, facendo muovere le dita di conseguenza per andare incontro all'oggetto in movimento, intercettarlo e fermarlo senza farlo cadere. Il robot viene mosso da flussi di alta corrente per muoversi su un arco di 180 gradi in meno di un decimo di secondo. In questo modo può afferrare la palla nel momento esatto in cui arriva a contatto con le dita.
La macchina si è dimostrata anche capace di individuare e afferrare palle lanciate da posizioni differenti e in differenti direzioni. Finora gli esperimenti sono stati realizzati soprattutto con oggetti come palle morbide e cilindri. Ma si vorrebbe provare a testarlo con oggetti più complessi, duri e irregolari. I ricercatori fanno notare che questa velocità e precisione lo rendono molto più performante del migliore robot industriale in funzione attualmente. Ma è ancora presto, dicono, per capire quale può essere l'applicazione ingegneristica per la produzione in serie di un robot così raffinato.
Lo denuncia Greenpeace. Il problema più allarmante è nella regione del Mato Grosso, dove però si stanno riducendo sempre più le aree protette dallo stato.
L'asteroide principale intorno al quale ruotano si chiama 87 Sylvia, dalla mitologica Rea Silvia: da qui il nome dei due piccoli asteroidi appena scoperti.
Non dimentichiamoci delle turbolenze! Secondo gli scienziati sono proprio queste a determinare la formazione delle gocce di pioggia.
I loro crateri potrebbero essere stati la culla della vita sulla Terra. E forse anche su Marte.
Per la prima volta, è stato possibile ricostruire la vita e la morte di una mummia senza danneggiarla.
Una nuova tecnica permette di sequenziare il Dna di un intero organismo con una spesa di soli 700 dollari.
Nel 2002, il ghiacciaio antartico ha perso un pezzo grande come la Valle d'Aosta. Secondo gli scienziati, sarebbe il più grande distacco mai avvenuto dall'Olocene a oggi.
Una suggestiva ipotesi sulla fine della mitica isola, supportata da alcuni dati geologici.
In Corea, creato il primo cane con la stessa tecnica che ha dato vita alla pecora Dolly.
Un'indagine inglese smentisce la notizia data dai giornali che la colza geneticamente modificata possa trasferire la resistenza ai diserbanti alle piante normali.
All'Università di Osaka, costruito un androide che mima perfettamente le sembianze di una donna.
In Svezia, scoperto un nuovo metodo per stabilire l'età dei neuroni e studiare l'invecchiamento cellulare.
Una nuova ipotesi per spiegare l'eccessiva presenza del gas nel terreno del nostro satellite.
Una ricerca dell'ICRAM fa il punto sull'andamento della temperatura delle acque del Mediterraneo.
Un gruppo di astronomi americani ha annunciato la scoperta di un nuovo pianeta all'interno del Sistema solare, grosso quanto Plutone.