Nel 2002, il ghiacciaio antartico ha perso un pezzo grande come la Valle d'Aosta. Secondo gli scienziati, sarebbe il più grande distacco mai avvenuto dall'Olocene a oggi.
Il distacco dalla piattaforma antartica del ghiacciaio Larsen B, avvenuto nel 2002, è stato il più grande degli ultimi diecimila anni. Il calcolo è contenuto in una ricerca pubblicata su Nature da un gruppo di studiosi americani, canadesi e spagnoli guidati da Eugene Domack, del Dipartimento di Geoscienze dell'Hamilton College di New York.
I ricercatori hanno prelevato sei campioni di ghiaccio nelle vicinanze del ghiacciaio all'interno del mare di Weddel: sei "carote" all'interno delle quali hanno misurato il livello degli isotopi dell'ossigeno nel plancton e nelle diatomee, hanno osservato i detriti e hanno studiato alcuni parametri geochimici. I risultati sembrano indicare che un distacco di proporzioni simili a quello di tre anni fa non si era mai verificato dalla fine dell'ultima era glaciale, nell'Olocene. In particolare, in quell'occasione, il ghiacciaio Larsen B ha perso una massa di ghiaccio di 50 miliardi di tonnellate, per una superficie pari circa a quella della Valle d'Aosta. E si è trattato di un distacco estremamente rapido, iniziato nel gennaio 2002 (durante l'estate antartica) e completato in soli 35 giorni.
Secondo gli scienziati, l'assottigliamento della piattaforma di ghiaccio antartica è in atto da millenni ma ha subito una rapida accelerazione negli ultimi decenni, probabilmente a causa del riscaldamento globale. Negli ultimi 50 anni, infatti, la temperatura media nella penisola Antartica è salita di 2,5 gradi e con ogni probabilità questo aumento, maggiore che nel resto del mondo, è legato all'inquinamento causato dall'uomo. Secondo le previsioni del British Antarctic Survey di Cambridge, molti altri ghiacciai della piattaforma rischiano il distacco in un futuro prossimo.
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