Una nuova tecnica permette di sequenziare il Dna di un intero organismo con una spesa di soli 700 dollari.
Tre miliardi di geni per un pugno di dollari. L'annuncio fatto ieri da Science è di quelli che fanno rumore: grazie a una tecnica appena messa a punto negli Stati Uniti, basteranno soli mille dollari per ottenere l'intera sequenza del proprio genoma. Una carta d'identità molecolare del tutto personalizzata che potrà essere impiegata per stabilire il rischio individuale di sviluppare una certa malattia oppure per scegliere una terapia ad hoc.
La metodica porta la firma di un gruppo di ricercatori di Harvard, Jay Shendure, Gregory Porreca e George Church, e per ora è stata sperimentata soltanto sul batterio Escherichia coli, gloriosa conoscenza dei genetisti e membro importante della nostra flora batterica intestinale. Le promesse, però, sono allettanti: oltre a essere molto meno costosa, la tecnica si è rivelata altrettanto accurata (se non di più) di quella tradizionale, che ha portato nel 2001 ad avere la prima sequenza completa del nostro genoma. La tecnica consiste essenzialmente nella replicazione di migliaia di frammenti di Dna appesi a un gancetto grande più o meno un micron. In questo modo, gli scienziati hanno potuto ottenere un segnale forte in un'area piccola ma grande abbastanza per poter essere osservata al microscopio ottico. E per visualizzare i vari "mattoncini" del Dna, hanno utilizzato quattro sostanze fluorescenti, ciascuna delle quali capaci di legarsi alle quattro basi azotate che lo compongono.
Ma la corsa al ribasso dei prezzi per il sequenziamento del Dna è cominciata da un pezzo e solo qualche giorno fa è apparso su Nature l'annuncio di un altro gruppo di ricercatori che sostiene di aver messo in piedi un'altra tecnica, anche questa più veloce ed economica di quella attuale. In questo caso, però, il prezzo è ben diverso, visto che si parla di 10 000 dollari, comunque sempre meno dei due milioni di dollari do pochi anni fa. Il gruppo di ricercatori, in questo caso, lavora alla 454 Life Science Corporation, in Connecticut, ed è capeggiato da Jonathan Rothberg.
Lo denuncia Greenpeace. Il problema più allarmante è nella regione del Mato Grosso, dove però si stanno riducendo sempre più le aree protette dallo stato.
L'asteroide principale intorno al quale ruotano si chiama 87 Sylvia, dalla mitologica Rea Silvia: da qui il nome dei due piccoli asteroidi appena scoperti.
Non dimentichiamoci delle turbolenze! Secondo gli scienziati sono proprio queste a determinare la formazione delle gocce di pioggia.
I loro crateri potrebbero essere stati la culla della vita sulla Terra. E forse anche su Marte.
Per la prima volta, è stato possibile ricostruire la vita e la morte di una mummia senza danneggiarla.
Ma non servirà per giocare davvero a baseball. I suoi inventori stanno in realtà studiando dei robot con una velocità di reazione superiore a quella umana.
Nel 2002, il ghiacciaio antartico ha perso un pezzo grande come la Valle d'Aosta. Secondo gli scienziati, sarebbe il più grande distacco mai avvenuto dall'Olocene a oggi.
Una suggestiva ipotesi sulla fine della mitica isola, supportata da alcuni dati geologici.
In Corea, creato il primo cane con la stessa tecnica che ha dato vita alla pecora Dolly.
Un'indagine inglese smentisce la notizia data dai giornali che la colza geneticamente modificata possa trasferire la resistenza ai diserbanti alle piante normali.
All'Università di Osaka, costruito un androide che mima perfettamente le sembianze di una donna.
In Svezia, scoperto un nuovo metodo per stabilire l'età dei neuroni e studiare l'invecchiamento cellulare.
Una nuova ipotesi per spiegare l'eccessiva presenza del gas nel terreno del nostro satellite.
Una ricerca dell'ICRAM fa il punto sull'andamento della temperatura delle acque del Mediterraneo.
Un gruppo di astronomi americani ha annunciato la scoperta di un nuovo pianeta all'interno del Sistema solare, grosso quanto Plutone.