In Corea, creato il primo cane con la stessa tecnica che ha dato vita alla pecora Dolly.
Clonato per la prima volta il migliore amico dell'uomo. Il genetista coreano Hwang Woo Suk dell'Università di Seul ha infatti annunciato la clonazione di un cane da caccia afgano nero. L'animale è nato il 24 aprile scorso ed è stato chiamato Snuppy in onore della Seoul National University, l'ateneo in cui si è svolto l'esperimento.
Il cucciolo è il clone di un maschio di tre anni da cui sono state prelevate alcune cellule dalla pelle dell'orecchio; la tecnica impiegata identica a quella che ha portato alla clonazione della pecora Dolly. La gravidanza è stata invece portata a termine da una femmina di razza diversa, una labrador di tre anni. Un secondo clone, nato assieme a Snuppy, è morto di polmonite 22 giorni dopo il parto. Queste due gravidanze sono le uniche riuscite su un totale di ben 123 embrioni creati dai ricercatori e impiantati nell'utero delle cagne portatrici.
Un successo importante, vista la difficoltà di produrre in vitro ovociti maturi e non fertilizzati di questo animale.
In una breve comunicazione su "Nature", il genetista coreano spiega il suo successo con il fatto di aver raccolto gli ovociti nell'ovidotto di tre femmine, di averne rimosso il nucleo e di averlo sostituito poi con il nucleo delle cellule di pelle del cane di razza afgana. Gli ovuli "ricostruiti" sono stati poi attivati attraverso una sostanza chimica che ha, in pratica, dato il via alla gravidanza. Secondo i ricercatori coreani, la clonazione può servire anche per esplorare le differenze genetiche tra le diverse razze di cane, gli effetti degli incroci tra tipi differenti, ma sopratutto può aprire ulteriormente le porte alle conoscenze sulla clonazione terapeutica e quindi all'uso di cellule staminali per curare non solo gli esseri umani, ma anche gli animali.
Lo denuncia Greenpeace. Il problema più allarmante è nella regione del Mato Grosso, dove però si stanno riducendo sempre più le aree protette dallo stato.
L'asteroide principale intorno al quale ruotano si chiama 87 Sylvia, dalla mitologica Rea Silvia: da qui il nome dei due piccoli asteroidi appena scoperti.
Non dimentichiamoci delle turbolenze! Secondo gli scienziati sono proprio queste a determinare la formazione delle gocce di pioggia.
I loro crateri potrebbero essere stati la culla della vita sulla Terra. E forse anche su Marte.
Per la prima volta, è stato possibile ricostruire la vita e la morte di una mummia senza danneggiarla.
Ma non servirà per giocare davvero a baseball. I suoi inventori stanno in realtà studiando dei robot con una velocità di reazione superiore a quella umana.
Una nuova tecnica permette di sequenziare il Dna di un intero organismo con una spesa di soli 700 dollari.
Nel 2002, il ghiacciaio antartico ha perso un pezzo grande come la Valle d'Aosta. Secondo gli scienziati, sarebbe il più grande distacco mai avvenuto dall'Olocene a oggi.
Una suggestiva ipotesi sulla fine della mitica isola, supportata da alcuni dati geologici.
Un'indagine inglese smentisce la notizia data dai giornali che la colza geneticamente modificata possa trasferire la resistenza ai diserbanti alle piante normali.
All'Università di Osaka, costruito un androide che mima perfettamente le sembianze di una donna.
In Svezia, scoperto un nuovo metodo per stabilire l'età dei neuroni e studiare l'invecchiamento cellulare.
Una nuova ipotesi per spiegare l'eccessiva presenza del gas nel terreno del nostro satellite.
Una ricerca dell'ICRAM fa il punto sull'andamento della temperatura delle acque del Mediterraneo.
Un gruppo di astronomi americani ha annunciato la scoperta di un nuovo pianeta all'interno del Sistema solare, grosso quanto Plutone.