Un'indagine inglese smentisce la notizia data dai giornali che la colza geneticamente modificata possa trasferire la resistenza ai diserbanti alle piante normali.
Per la colza OGM, un sospiro di sollievo. Uno studio recente commissionato dal DEFRA, il Ministero dell'Ambiente britannico, e condotto dal Centro di Ricerca per l'Ecologia e l'Idrologia ha concluso che i livelli di mescolanza tra la colza geneticamente modificata per resistere al glufosinate e le piante selvatiche ad essa affini sono praticamente nulli.
I risultati sono stati resi noti da un rapporto del CEDAB, il Centro di Documentazione sulle Agrobiotecnologie, coordinato da Patrick Trancu. Il rapporto afferma espressamente che il rischio di trasferimento della resistenza ai diserbanti da una varietà di colza geneticamente modificata a piante selvatiche affini si è rivelata minima, che la frequenza di un tale evento in campo è molto bassa e che le conseguenze del presunto trasferimento della tolleranza ai diserbanti a specie affini è del tutto irrilevante.
I ricercatori del Centre of Ecology and Hydrology, di stanza a Dorset, sono arrivati a queste conclusioni dopo l'esame di un campione costituito da 95 459 piante, coltivate in 28 diversi siti utilizzati dal Governo britannico per il programma di prove in campo con piante geneticamente modificate denominato Farm Scale Evaluation (FSE). Le rilevazioni di laboratorio hanno messo in luce che soltanto due piante di senape dei campi, sul totale delle piante esaminate, sembrerebbero aver sviluppato una tolleranza al glufosinate, il diserbante al quale la colza geneticamente modificata è tollerante. Il tasso di resistenza sarebbe dunque soltanto dello 0,00021%. "Simili dati dimostrano che le notizie apparse recentemente su diversi giornali erano di fatto incomplete e non supportate da alcuna evidenza scientifica", conclude il rapporto.
Lo denuncia Greenpeace. Il problema più allarmante è nella regione del Mato Grosso, dove però si stanno riducendo sempre più le aree protette dallo stato.
L'asteroide principale intorno al quale ruotano si chiama 87 Sylvia, dalla mitologica Rea Silvia: da qui il nome dei due piccoli asteroidi appena scoperti.
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