Una ricerca dell'ICRAM fa il punto sull'andamento della temperatura delle acque del Mediterraneo.
Il forte riscaldamento delle acque del Mediterraneo degli ultimi secoli è il sintomo di un'evoluzione catastrofica del clima? Se lo è chiesto l'ICRAM, l'Istituto scientifico di ricerca marina del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio, che ha invece scoperto che si sono già verificati in passato sbalzi nella temperatura del mare, ma che in sostanza il valore si è mantenuto costante negli ultimi 100 anni.
Secondo l'ICRAM, sebbene un'escursione termica di tale entità (superiore a 4 gradi) rappresenti un'anomalia per gli ultimi decenni, simili temperature superficiali del mare sono state registrate già 450 anni fa, durante un periodo noto come Periodo Caldo Medioevale.
L'analisi è stata svolta su particolari organismi marini che vivono lungo le coste della Sicilia, i Vermetidi, che si accrescono formando una sorta di marciapiede lungo la linea di riva e registrano al loro interno le variazioni di temperatura dell'acqua. I risultati indicano che negli ultimi 8000 anni le temperature del Mare Nostrum sono costantemente diminuite pur presentando delle oscillazioni caldo-fredde di breve durata.
Dal 1650 d. C. circa sino alla metà del XIX secolo si è registrata una di queste brevi oscillazioni che ha portato il clima a raggiungere, in alcuni casi, le temperature del mare più basse degli ultimi 8000 anni. Tale periodo, successivo alla ben nota fase calda medioevale, è noto come Piccola Età Glaciale. Successivamente, il clima è andato nuovamente riscaldandosi.
Per quanto la velocità di questo riscaldamento sia stata piuttosto repentina, gli archivi climatici fossili non hanno evidenziato per il Mediterraneo temperature recenti più calde di quelle medioevali. Sembra invece che negli ultimi 100 anni la temperatura del mare sia rimasta pressoché costante, con qualche eccezione come quella del 2003.
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