La ricerca va male anche in Francia. E i ricercatori, dopo giorni di protesta, si dimettono in massa. Le richieste: contratti e nuovi finanziamenti.
Dopo le minacce, i fatti. Circa duemila ricercatori francesi, responsabili amministrativi di laboratori di ricerca, si sono dimessi per protesta contro la politica del governo di Parigi. I ricercatori chiedono lo scongelamento dei fondi supplementari per la ricerca previsti dal 2002, la trasformazione di 550 posti a contratto, in contratti a tempo indeterminato e nuovi fondi per le ricerche. Se entro il 19 marzo queste richieste non verranno accolte, il comitato "Salviamo la ricerca" ha annunciato una grande manifestazione alla quale parteciperanno anche cittadini comuni.
Secondo un sondaggio, circa l'82 per cento dei francesi appoggia le richieste degli scienziati. A dimettersi sono stati 1100 capi di team di ricerca e 976 direttori. Nei principali istituti, come l'Inserm, l'Inra e nei laboratori del Cnrs almeno la metà dei direttori hanno dato le loro dimissioni, anche se queste riguarderanno comunque solo il portare a termine i compiti amministrativi (come ordinare il materiale), mentre le ricerche continueranno normalmente, per quanto possibile.
Il primo ministro Jean-Pierre Raffarin ha annunciato che non intende venire a patti, e che si rifiuta di considerare che tutti i problemi della ricerca in Francia si limitino a una mancanza di mezzi. Come ha spiegato Denis Matringe, della Scuola di Alti Studi di Scienze Sociali, le dimissioni "sono un gesto politico estremamente importante" contro i governanti "dalla vista corta" che non riescono a capire l'importanza della ricerca.
Si tratta di un enzima che agisce nel cervello, direttamente nell'ipotalamo che è anche il centro di controllo dell'appetito. La scoperta arriva da un gruppo di ricercatori statunitensi e potrebbe aiutare a trovare una soluzione all'obesità.
L'acqua bevuta dalle popolazioni inglesi dimostra che gli anglosassoni furono solo uno sparuto gruppo di conquistatori che dominò sulle più numerose popolazioni autoctone.
È un fossile molecolare che risale a prima dell'avvento delle proteine. È stato scoperto nei batteri Gram-positivi.
Plauso degli ambientalisti, ma preoccupazioni da parte degli industriali che temono la perdita di competitività dell'economia del Vecchio Continente.
È quanto emerge da una intervista al premio Nobel Rita Levi Montalcini: ma, secondo la scienziata, l'ottimismo per il futuro è d'obbligo.
L'hanno battezzato MML, ed è un gene che si attiva durante lo sviluppo embrionale: secondo gli autori della scoperta, potrebbe dare indicazioni di cura per patologie del sistema vascolare e per alcune forme tumorali, come le leucemie.
Si sarebbero formati nell'Universo molto prima di quanto si pensi. È quanto emerge da uno studio condotto da ricercatori dell'Istituto di Radioastronomia del Cnr a Bologna.
Viveva centinaia di milioni di anni fa. Era una specie con un numero di cromosomi doppio e una forte potenzialità evolutiva. Ora secondo ricercatori statunitensi potrebbe avere legami di parentela con i lieviti, organismi unicellulari, di oggi.
Anche se il suo destino è segnato, Hubble continua a fotografare l'Universo. Raggiungendo le galassie più lontane, illuminate dalle prime stelle in via di formazione.
Legambiente denuncia un peggioramento nella qualità ambientale in Italia. E il nostro paese rimane sempre più indietro rispetto alla media europea.
Un atterraggio troppo violento avrebbe causato la perdita del lander europeo. Tra le cause, la minore densità dell'atmosfera di Marte.
Oltre a contenere sostanze chimiche pericolose, richiedono grandi quantità di materiali per produrli. Unica soluzione, allungare la vita dei computer.
Biblioteche che spendono più in abbonamenti alle riviste specializzate che in libri. È lo scenario che si prospetta secondo uno studio inglese. E che riapre il dibattito sull'open access
Uno studio dimostra quanto siano frequenti le frodi scientifiche. A essere messi sotto esame, i ricercatori medici. Ma anche negli altri settori non va molto meglio.
Non solo la pesca eccessiva, ma anche i lenti cambiamenti del clima terrestre sono una minaccia per i pesci dei nostri mari.
La scienza delle comete è ancora agli inizi, ma presto potremo "toccarle con mano": partita in questi giorni la sonda Rosetta, che punta dritto a una di loro.
Conferme dell'acqua su Marte. Viaggi e basi spaziali sulla Luna e sul Pianeta Rosso. Sono solo alcune delle mille attività che tengono impegnata la Nasa.
La psicologia per aiutare a spiegare fenomeni apparentemente incomprensibili, o addirittura paranormali. A Milano un corso insegna come farlo.
Tutti i vulcani del mondo producono in un anno meno energia degli Stati Uniti. Le osservazioni di un satellite spiegano qual è il vero impatto dell'uomo sul pianeta.