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Una stagione di uragani all'orizzonte

Quattordici tempeste tropicali potrebbero colpire i Carabi e le coste meridionali degli Usa, e circa la metà si potrebbero trasformare in uragani. E dietro a tutto ci sarebbe il riscaldamento dell'Oceano Atlantico e dell'atmosfera, il cambiamento delle correnti che dal sud risalgono a nord.

Secondo gli esperti, si attendono quattordici tempeste tropicali che colpiranno i Caraibi e le coste meridionali degli Usa. Otto di queste tempeste potrebbero divenire uragani. Tre di questi ultimi avranno venti di oltre i 230 chilometri orari e capacità distruttiva enorme. Le previsioni arrivano da William Gray, un ricercatore della Colorado State University che sottolinea come la prossima potrebbe essere una stagione più attiva della media, il 145% in più rispetto al normale.

Gli uragani sono delle violente tempeste che si formano sopra gli oceani, con venti che superano i 137 chilometri orari. Si formano di solito intorno ad una zona di bassa pressione e con bassa nuvolosità, l'occhio del ciclone. Almeno uno degli uragani previsti da Gray colpirà gli Stati Uniti, con una percentuale di circa il 71 %, contro una media nel lungo periodo del 52 %. In generale negli ultimi anni gli Usa stanno registrando un numero sempre più alto di uragani che si abbattono sulle sue coste.

I motivi non sono chiari , ma riguardano con ogni probabilità cambiamenti nella salinità dei mari e nella temperatura, cambiamenti nelle correnti e negli schemi dei venti. Infatti, Gray ha seguito la condizione dell'Oceano Atlantico negli ultimi 7 anni notando che le annate in cui si sono avuti uragani più numerosi e "potenti" sono state quelle in cui la temperatura dell'oceano era maggiore, rispetto alla media, di 0.4 a 0.6 gradi centigradi.
Secondo i ricercatori dell'università del Colorado questo cambiamento di temperatura, però, non è l'unico responsabile della formazione di un numero crescente di uragani. Un ruolo di primo piano potrebbe essere giocato dall'aumento della salinità dell'oceano nel Nord Atlantico.

31 maggio 2004

Il meteorite che sprofondò nelle viscere della terra

Un enorme meteorite, risalente a circa due miliardi di anni fa, si sarebbe schiantato sul suolo del Canada con una forza tale da sprofondare nelle viscere della terra e portare in superficie in un raro metallo.

8 giugno 2004

Alla siccità resistono meglio che piante abituate all'umidità

In condizioni di clima secco, sarebbero le piante degli ambienti piovosi a sopravvivere meglio. E non i cactus, come ci si aspetterebbe. Questa osservazione conduce gli scienziati a introdurre un nuovo parametro per lo studio degli ecosistemi.

8 giugno 2004

Prima energia dalla diga delle Tre Gole

Il grande progetto cinese, sarà la diga idroelettrica più grande del mondo, con il suo chilometro e mezzo di larghezza sul fiume Yangtze. Adesso, dopo una storia tormentata di fallimenti tecnici e proteste sociali, la diga comincia a funzionare.

4 giugno 2004

Proteine come "velcro molecolare" per il Dna

Si appiccicano e si staccano, poi si riappiccicano e si ristaccano. Anche dozzine di volte. Sono le condensine, proteine che tengono compatti i filamenti di Dna nel nucleo della cellula, e funzionano proprio come il velcro.

4 giugno 2004

Numeri, per anni nel computer

I nostri codici segreti, password e i numeri della carta di credito, preda dei pirati informatici rimangono per anni nel pc. Grazie alla simulazione di un sistema informatico oggi possiamo pedinare i dati sensibili.

3 giugno 2004

Fotoni in ... circuito!

Potrebbero sostituire i circuiti elettronici e trasformare gli attuali pc in pezzi da museo. Grazie cristalli particolari messi a punto al Mit a Boston si aprono prospettive per nuovi circuiti che funzionano a fotoni.

2 giugno 2004

Tartarughe: migrazioni al satellite

I corridoi percorsi da una specie di tartaruga a rischio estinzione potrebbero aiutare gli ecologisti a preservarla dalla caccia dei pescatori. Ma la viabilità dei due oceani è risultata molto diversa per le migrazioni dei rettili marini.

2 giugno 2004

Uesp040604n005

La scienza esce fuori dai luoghi istituzionali e si trasferisce intorno ai tavolini di un bar. Esplodono nel mondo i "café scientifique" e stavolta l'Italia non è da meno.

31 maggio 2004

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I resti fossili di alcune rocce tunisine e il verso del guscio di vecchie conchiglie confermerebbe che i dinosauri sono morti a causa dell'abbassamento delle temperature successivo a un grande impatto di asteroide.

31 maggio 2004

Complesse questioni di geni

Sembrava che a fare la differenza di uomini e scimpanzé ci fosse appena un 1,5% del genoma. Un nuovo studio però mostra come le differenze sono più profonde di quanto si pensava e sono da cercare nel modo in cui dai geni si arriva alle proteine.

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Ecco come si attiva la memoria degli odori

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27 maggio 2004

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Grazie alla proteomica ricercatori italiani hanno isolato gli enzimi della flora fermentante del vino responsabili della produzione di istamina che provoca così tanti disturbi, fra cui quel fastidioso mal di testa.

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