Quattordici tempeste tropicali potrebbero colpire i Carabi e le coste meridionali degli Usa, e circa la metà si potrebbero trasformare in uragani. E dietro a tutto ci sarebbe il riscaldamento dell'Oceano Atlantico e dell'atmosfera, il cambiamento delle correnti che dal sud risalgono a nord.
Secondo gli esperti, si attendono quattordici tempeste tropicali che colpiranno i Caraibi e le coste meridionali degli Usa. Otto di queste tempeste potrebbero divenire uragani. Tre di questi ultimi avranno venti di oltre i 230 chilometri orari e capacità distruttiva enorme. Le previsioni arrivano da William Gray, un ricercatore della Colorado State University che sottolinea come la prossima potrebbe essere una stagione più attiva della media, il 145% in più rispetto al normale.
Gli uragani sono delle violente tempeste che si formano sopra gli oceani, con venti che superano i 137 chilometri orari. Si formano di solito intorno ad una zona di bassa pressione e con bassa nuvolosità, l'occhio del ciclone. Almeno uno degli uragani previsti da Gray colpirà gli Stati Uniti, con una percentuale di circa il 71 %, contro una media nel lungo periodo del 52 %. In generale negli ultimi anni gli Usa stanno registrando un numero sempre più alto di uragani che si abbattono sulle sue coste.
I motivi non sono chiari , ma riguardano con ogni probabilità cambiamenti nella salinità dei mari e nella temperatura, cambiamenti nelle correnti e negli schemi dei venti. Infatti, Gray ha seguito la condizione dell'Oceano Atlantico negli ultimi 7 anni notando che le annate in cui si sono avuti uragani più numerosi e "potenti" sono state quelle in cui la temperatura dell'oceano era maggiore, rispetto alla media, di 0.4 a 0.6 gradi centigradi.
Secondo i ricercatori dell'università del Colorado questo cambiamento di temperatura, però, non è l'unico responsabile della formazione di un numero crescente di uragani. Un ruolo di primo piano potrebbe essere giocato dall'aumento della salinità dell'oceano nel Nord Atlantico.
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