Uno studio genetico pubblicato su Science dimostra che l'addomesticamento dell'asino iniziò nel Continente Nero circa 5-6 mila anni fa.
Il primo asino domestico era africano. Lo studio genetico condotto da Albano Beja-Pereira dell'Università Joseph Fourier di Grenoble e pubblicato su Science risolve così il mistero dell'inizio dell'addomesticamento del ciuco, grazie a un viaggio in 52 paesi del mondo e alla raccolta, in ciascuno di questi, di campioni biologici provenienti da asini domestici e da asini selvatici. L'asino sarebbe dunque l'unico animale il cui addomesticamento è avvenuto nel continente africano. E il suo passaggio dallo stato brado alla cattività sarebbe avvenuto in due tappe.
Grazie alle analisi col DNA mitocondriale, infatti, sono state scoperte due diverse popolazioni di asini domestici: una deriva da un asino selvatico originario della Nubia. L'altra assomiglia a un asino somalo, l'Equus asinus somaliensis, ma non sembra ricadere nella specie selvatica. Da qui l'idea che gli asini siano stati addomesticati in due tempi: una volta a partire dall'asino nubiano, un'altra a partire da quello somalo. E che i pezzi mancanti a questo puzzle (la discendenza dell'asino somalo, per esempio) siano da attribuire a specie di asini ora estinti o originarie di luoghi inaccessibili ai ricercatori.
L'addomesticazione degli animali è ritenuto un passaggio chiave nello sviluppo della cultura umana. I primi animali a essere stati allevati, tra 10 000 e 11 000 anni fa, sono stati quelli da cui si ricava la carne: bovini, pecore, capre e maiali. Gli animali da carico, invece, come muli, cammelli e cavalli, sarebbero arrivati più tardi, circa 5000 anni fa, quando sono cresciuti i commerci e la mobilità umana. Tra questi, i più importanti sembrano essere proprio gli asini, piccoli, longevi e con poche esigenze di nutrizione e cura. I loro resti più antichi risalivano a 5000-6000 anni fa ed erano stati trovati in Egitto. Di poco posteriori risultavano quelli trovati in Mesopotamia e in Iran. Ma l'origine del loro addomesticamento rimaneva sconosciuta.
L'Europa deve investire molto di più in questo campo che si potrebbe rivelare fondamentale per la risoluzione di alcuni problemi che il XXI secolo dovrà affrontare. I consumatori continuano, però, a rimanere scettici.
Scienziati che studiano i meccanismi legati alla percezione sono affascinati dal sorriso di Monna Lisa e ne stanno cercando di svelare la natura.
Una tecnica messa a punto in America permetterebbe la costruzione di nanofibre lunghe in un unico processo eliminando il problema di dover assemblare pezzettino per pezzettino le diverse componenti di una fibra.
Parte da Bologna il primo studio sull'impatto dei cambiamenti climatici sui monumenti. Finanziato dalla comunità europea, il progetto Arca di Noè vuole salvare il patrimonio artistico del Vecchio Continente dalla minacce del tempo.
La sonda della Nasa ha fotografato Phoebe, la luna più lontana di Saturno, da soli 2 mila chilometri di distanza fornendo preziose informazioni agli astronomi.
Grazie al ferro fa un passo in avanti la refrigerazione magnetica che sfrutta per raffreddare il cambiamento di temperatura di un materiale causato dall'allineamento degli spin magnetici.
Secondo i meteorologi inglesi, l'effetto 'isola di calore' che già oggi contraddistingue le città rendendole più calde delle campagne si intensificherà nei prossimi anni
Secondo alcuni ricercatori spagnoli, gli ominidi di 350 mila anni fa avevano un udito del tutto simile a quello che abbiano noi oggi.
È la Spaceship One, che diventa così la pretendente più quotata all'Asari X Prize, un premio di dieci milioni di dollari destinato alla navetta in grado di compiere per due volte consecutive in due settimane un volo suborbitale.
Le immagini scattate dalla sonda della Nasa rivelano che la superficie della cometa è ricoperta da crateri, pinnacoli e canyon.
In un arcipelago del Mare di Bering esperti dell'Università dell'Alaska hanno trovato i resti di una popolazione di mammut che si estinse ben 6 mila anni dopo la scomparsa di gran parte della specie.
Dopo 20 anni la primatologia mondiale fa nuovamente tappa in Italia. Allarme per il rischio estinzione di molte specie di primati.
Dall'Entrerpise ai laboratori americani e austriaci il teletrasporto diventa una realtà. Gli scienziati sono riusciti a teletrasportare rispettivamente lo stato quantico di uno ione di berillio e di calcio, aprendo nuovi orizzonti nella ricerca sulla trasmissione delle informazioni.
Grazie alla collaborazione di un gruppo internazionale di astronomi e all'osservazione del cielo con tutti i telescopi più potenti oggi a disposizione, è stata determinata la massa di una nana bruna e di una sua compagna.
La risposta delle cellule immunitarie a tumori o infezioni può essere seguita da vicino "marcando" le cellule con una sostanza fluorescente estratta dalle meduse e registrata dalla PET.
Un singolare esperimento ha coinvolto quaranta volontari: in giro per Londra con un nuovo telefonino a scambiarsi sensazioni e informazioni per avere una mappa umana e interattiva della città.
Il vero Jurassik Park potrebbe essere nel nord est della Cina. Lì è stato ritrovato un uovo di Pterosauro perfettamente conservato dopo 121 milioni di anni. L'embrione è perfettamente formato e probabilmente era a pochi giorni dalla schiusa dell'uovo.
Una riserva di carbonio nel suolo renderebbe i terreni più produttivi e ridurrebbe la quantità di monossido di carbonio nell'atmosfera, riducendo così anche i rischi del riscaldamento globale.
Dopo un anno di commissariamento il Cnr è pronto a riorganizzarsi. Adriano De Maio, fautore del cambiamento, ha consegnato le chiavi della prima istituzione nazionale di ricerca a Fabio Pistella, nuovo presidente del Cnr dal maggio scorso.
Nel 1859 il matematico pubblicò una congettura, senza provarla, su come i numeri primi sono distribuiti in mezzo agli altri numeri. Da allora questa ipotesi ha rappresentato un rompicapo per i matematici. Un ricercatore della Purdue University sostiene di aver risolto l'arcano a 145 anni di distanza.
È stato estratto in Antartide un pezzo di ghiaccio risalente a 740 mila anni fa. Gli scienziati sperano di poter ripercorrere le vicende del clima della terra per capire a cosa sia dovuto il riscaldamento a cui stiamo assistendo e se è vero che siamo alle soglie di una nuova era glaciale.
Un potente spettroscopio capace di assorbire la luce nel lontano infrarosso ha individuato la presenza di azoto molecolare nello spazio interstellare fuori dal sistema solare. Si aprono nuove prospettive sullo studio della formazione dei sistemi planetari e della vita sulla terra.