L'International Linear Collider userà superconduttori al niobio con temperature prossime allo zero assoluto. La decisione è stata presa nei giorni scorsi a Pechino.
La capitale cinese Pechino è stata lo scenario nel quale il Comitato internazionale per gli acceleratori futuri ha preso una decisione chiave sul prossimo International Linear Collider (ILC). L'ILC, l'acceleratore sotterraneo lungo 30 chilometri che la comunità scientifica internazionale sta progettando da alcuni anni, sarà fornito di nuovi superconduttori al niobio a una temperatura prossima allo zero assoluto per provocare le collisioni tra le particelle. L'annuncio è stato dato dal Comitato in occasione della Conferenza internazionale di fisica delle alte energie.
Gli esperimenti dovrebbero fornire agli scienziati ulteriori conoscenze sulla natura della materia di cui è costituito l'Universo: al momento il cosiddetto modello standard presenta infatti un quadro solo parziale del comportamento e dei costituenti della materia che ci circonda.
L'acceleratore spingerà a velocità estreme elettroni e positroni (la versione di antimateria degli elettroni) per 15 km e li farà scontrare proprio al centro dell'anello: gli scienziati sperano che dall'impatto possano scaturire nuove particelle finora ancora sconosciute.
La tecnologia, sviluppata in collaborazione con i laboratori tedeschi DESY, adotterà il cosiddetto "approccio freddo": l'acceleratore funzionerà a -271° C, una condizione di temperatura che consente all'anello di operare nel modo più efficiente e con un notevole risparmio di energia. A essere scartata è stata invece l'ipotesi di usare strutture a "X-band"che funzionano a temperatura ambiente. "Entrambe le tecnologie offrono svantaggi e vantaggi, ma era troppo costoso e avrebbe richiesto troppo tempo svilupparle entrambe", spiegano i responsabili della decisione.
Non è stata presa ancora nessuna decisione in merito al sito che ospiterà l'acceleratore: al momento i candidati in ballo sono Stati Uniti, Germania e Giappone.
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