Al 32esimo congresso internazionale di geologia, il geologo americano Victor Baker ha tracciato un modello geologico per Marte che rende il pianeta molto simile alla Terra.
Non un pianeta freddo e morto, ma un Marte ancora attivo geologicamente che nel lontano passato ha attraversato periodi in cui c'erano forti similitudini con la Terra, a partire dai grandi mari. Secondo il geologo americano Victor Baker dell'Università dell'Arizona , i dati raccolti dalle ultime missioni su Marte sembrano dimostrare che nel passato la vita geologica del pianeta rosso e quella della Terra siano state sorprendentemente simili. È, questa l'idea centrale contenuta nella relazione presentata dallo scienziato nel corso del 32esimo congresso internazionale di geologia di Firenze.
Baker ritiene che Marte abbia avuto una lunga storia geologica, nel corso della quale si è progressivamente raffreddato. Questo processo non è stato lineare, bensì intervallato da picchi di aumento della temperatura causati da vari fenomeni simili all'effetto serra terrestre e probabilmente legati a periodi di grande attività vulcanica.
Secondo il geologo, le grandi quantità di acqua che gli strumenti delle sonde sembrano indicare nel sottosuolo del pianeta richiedono l'elaborazione di una nuova ipotesi sul ciclo dell'acqua su Marte. "La spiegazione più coerente è quella a lungo termine, con attività episodiche di colossali eruzioni nelle regioni vulcaniche di Tharsis e Elysium che hanno generato inondazioni periodiche delle pianure a nord di Marte", ha detto l'esperto.
A questo si deve aggiungere la scoperta nell'atmosfera di tracce di metano che potrebbero essere la traccia di fenomeni vulcanici abbastanza recenti. "Non abbiamo però prova di questi fenomeni e quindi è più probabile che il metano abbia origine biologica". Secondo Baker, milioni di anni fa, quando sul pianeta c'erano i mari, è probabile che si sia sviluppata una biosfera, i cui processi metabolici abbiano dato origine a questo metano.
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