L'astrofisico francese Roland Lehoucq del CEA, il Commissariat à l'Energie Atomique di Saclay, è uno specialista di topologia cosmica. Ed è anche un grande appassionato di fumetti, impegnato da anni nella divulgazione scientifica. Nei suoi libri ha provato a spiegare complessi concetti di fisica rifacendosi spesso agli straordinari poteri dei supereroi.
Professor Lehoucq, Einstein ci ha detto nel 1905 che non è possibile superare la velocità della luce. Come fa invece a farlo Superman?
Ho studiato solo alcuni poteri di Superman: il volo, la sua forza, la capacità di correre velocemente. Poteri straordinari, ma che appartengono al mondo della fisica classica, più innocui rispetto all'incredibile capacità di superare la velocità della luce. In realtà, mi interessa parlare di concetti fisici; senza intenti speculativi. Non voglio spiegare l'impossibile! Gli autori di Superman, alle volte, hanno fornito spiegazioni poco convincenti dei suoi poteri. Per esempio, hanno attribuito la sua straordinaria forza al fatto che il suo pianeta natale, Krypton, avesse una gravità di gran lunga superiore a quella della Terra. Quest'argomento non mi sembra, però, completamente attendibile. In generale, è divertente riflettere sulle giustificazioni suggerite dagli autori e altrettanto stimolante è inventarne delle nuove. In ogni caso ciò che conta è il percorso logico che porta verso una spiegazione plausibile. Parlare di poteri irrealistici consente di spiegare la fisica per quello che effettivamente è.
Qual superpotere può essere descritto all'interno di un quadro scientifico?
Superman ha, per esempio, la capacità di guardare lontanissimo e di osservare oggetti anche molto piccoli. Come dovrebbero essere fatti i suoi occhi per simili performance? È difficile dirlo. Quello che è possibile capire, invece, è che dimensione dovrebbero avere i nostri occhi per possedere le notevoli capacità visive di alcuni animali. Per avere una vista acuta come quella dei rapaci, di un falco per esempio, un uomo dovrebbe avere in proporzione degli occhi enormi, con una pupilla grandissima.
Molti supereroi sembrano violare le cosiddette "leggi di conservazione" della fisica, cioè quelle leggi che ci garantiscono l'esistenza di un mondo in cui nulla si crea o scompare all'improvviso: da dove la prendono allora tutta quell'energia e quella forza?
Potrebbe essere una qualche fonte interna al loro corpo. Le leggi di conservazione sono quasi sempre violate nei fumetti, in particolare quella dell'energia. Queste violazioni sono utili per due motivi. Il primo è che forniscono degli spunti efficaci per parlare realmente di fisica; nello specifico, del concetto di energia: a cosa serve, perché è importante ecc. L'altro aspetto rilevante è che offrono l'occasione di immaginare quali siano le sorgenti di queste energie misteriose. Spesso è possibile dare risposte a domande più semplici, del tipo: quanta energia solare dovrebbe assorbire Superman per volare da Parigi a New York? Che forza dovrebbe possedere per scaraventare un'automobile abbastanza lontano? Se immaginiamo che Superman si alimenti come tutti, la questione può riformularsi così: quanti hamburger dovrebbe mangiare ogni giorno per portare a termine una delle sue super imprese? Con un calcolo semplice si arriva alla conclusione divertente che avrebbe bisogno di un milione di hamburger al giorno per poter realizzare il più elementare dei suoi super compiti! Dovrebbe però possedere anche una supervelocità per mangiarli, altrimenti passerebbe tutta la giornata a ingozzarsi. Gli resterebbe poi poco tempo per salvare il mondo!
Gli autori di Superman spiegano che la sua forza deriva dall'energia ultrasolare. Non dicono, però, cosa sia. Potrebbe essere la semplice luce del Sole. In questo caso Superman si comporterebbe come una pianta. Purtroppo, facendo dei calcoli, si capisce che la sua superficie corporea non potrebbe mai assorbire energia sufficiente per far funzionare correttamente il suo metabolismo. Gli autori aggiungono che Superman acquisisce l'energia ultrasolare anche durante la notte. È molto interessante! Potrebbero essere allora i neutrini a fornirgli questa fantomatica energia. I neutrini sono particelle molto sfuggenti e piovono continuamente sulla Terra, emesse dal Sole. Anche questa soluzione è, però, abbastanza improbabile. È evidente in ogni caso che l'argomento consente di parlare di energia solare, di neutrini, di come catturarli e di molti altri aspetti della fisica moderna.
Il suo campo di ricerca è la cosmologia. Oggi gli astrofisici ci dicono che l'Universo sembra gonfiarsi velocemente a causa di una misteriosa e impalpabile energia oscura. Sembrano temi fantascientifici, quasi da "fumetto". La scienza non si nutre anch'essa di fantasia e di immaginazione?
Penso che l'immaginazione sia un aspetto essenziale tanto per l'artista quanto per lo scienziato. La differenza è che un fisico deve prima o poi confrontarsi con la natura. Le nostre idee scientifiche devono essere compatibili con la realtà. Questo è un limite nell'uso dell'immaginazione. Attualmente nella scienza esistono concetti, come l'energia oscura, non ancora chiari e definiti. Molta della fisica teorica contemporanea è ancora in una fase di costruzione. Questo processo deve necessariamente far riferimento a una capacità creativa analoga a quella di un artista; ma le finalità sono diverse. Lo scopo è costruire teorie coerenti.
È possibile veicolare contenuti scientifici con i fumetti? La fisica diventa così più interessante per i giovani?
Sì! Penso che la fantasia, il cinema, la fantascienza e i fumetti aiutino a parlare di scienza. Fondamentalmente per due ragioni. La prima è che, se si desidera rivolgersi ai giovani, agli adolescenti, si deve far riferimento a qualcosa che li attiri. Superman e gli altri supereroi sono argomenti accattivanti. Il secondo motivo è che la scienza, almeno in Francia, non è considerata alla pari della filosofia, dell'arte o della storia. Di conseguenza un modo per parlare di scienza è quello di accostarla ad aspetti contemporanei della cultura.
La conclusione del “caso Englaro” non chiude la questione spinosa della legge sul testamento biologico che in Italia ancora manca e anzi, se come è probabile, verrà votata in questi giorni una legge circoscritta unicamente all'alimentazione e all'idratazione artificiale dei pazienti incapaci di provvedere a se stessi, si rischia di cadere nel caos più assoluto. Come spiega Mario Riccio, medico “Che ha fatto la volontà di Piergiorgio Welby” come recita il titolo di un suo libro – e che è stato assolto l'anno scorso dall'accusa di “omicidio consenziente” - non saranno solo i cittadini a farne le conseguenze, ma anche i medici che si troveranno ad affrontare situazioni sempre più complicate e pazienti sempre meno fiduciosi.
Il caso Englaro - Beppino Englaro il padre di Eluana, una donna in coma per 17 anni, dopo varie battaglie legali ha ottenuto la sospensione delle cure che tenevano in vita la figlia scatenando così la forte opposizione da parte del Governo Italiano -, ha messo in evidenza la necessità di una legge per il testamento biologico in Italia. Il rischio, o la certezza visto il disegno di legge che dovrebbe essere approvato a breve, è che nella fretta si finisca per far passare un provvedimento parziale e che limiterà la libertà di scelta di ogni cittadino. Con Giovanni Boniolo, filosofo della scienza esperto di bioetica e coordinatore del dottorato in “Foundation of life sciences and their ethical consequences” abbiamo discusso della deriva italiana in fatto di autodeterminazione del paziente.
Il Large Hadron Collider è un dispositivo lungo 27 chilometri situato a circa 100 metri di profondità al confine tra Francia e Svizzera. Al suo interno i fasci di protoni corrono a velocità della luce. In alcuni punti la temperatura è da brivido, quasi 270 gradi sotto zero. Ma quando i protoni si scontrano la temperatura sale fino a diventare 1000 miliardi di volte maggiore di quella al centro del Sole. I suoi numeri sono da record: LHC oggi è la macchina più potente e la fabbrica di informazioni più grande del mondo. Il suo obiettivo principale? Trovare una particella: il bosone di Higgs. Maria Curatolo, responsabile per l’INFN dell’esperimento ATLAS, spiega a Scienza Esperienza gli obiettivi degli esperimenti di LHC.