Le ali negli insetti si sarebbero evolute in ambiente aereo e non acquatico
I fossili non hanno fornito per ora indicazioni chiare. E allora Stephen Yanoviak, biologo dell'Università dell'Arkansas di Little Rock, per comprendere con più chiarezza il modo in cui si sono evolute le ali negli insetti ha rivolto l'attenzione verso una specie vivente, simile al “pesciolino d'argento” comune nelle nostre abitazioni, primitiva e senza ali che vive nelle foreste tropicali del Perù. Il piccolo animale usa i lunghi filamenti simili ad antenne che si estendono a partire dalla parte posteriore della testa per atterrare sui tronchi quando salta, o cade, dalle chiome degli alberi.
Secondo l'autore della ricerca pubblicata su Biology Letters, queste osservazioni offrono una prova a supporto delle origini terrestri delle ali negli insetti. Gli evoluzionisti dibattono da molti anni sulla questione: questi apparati per il volo hanno avuto origine terrestre o derivano da una modifica delle branchie negli animali acquatici?
I fossili di insetti più antichi rinvenuti ad oggi risalgono a 390 milioni di anni fa: il pianeta allora era popolato da piccoli insetti senza ali e con sei zampe, molto simili al pesciolino d'argento peruviano studiato da Yanoviak. Da questo punto in poi ci vogliono ancora 90 milioni di anni per trovare altri fossili di insetti, con e senza ali. Che cosa è successo in questo “buco”? Come si è passati da forme prive di ali a insetti simili alle libellule?
Yanoviak non ha scelto di studiare l'Archaeognatha Meinertellidae a caso: gli studi indicano infatti che questa specie è filogeneticamente molto vicina a quelle che stanno alla base dell'albero evolutivo degli insetti. Non ne esiste inoltre nessuna variante acquatica. Questo aspetto è importante per dirimere la questione sull'origine della ali.
Lo scienziato e il suo team hanno osservato la caduta di esemplari con i filamenti intatti e di altri invece in cui erano stati rimossi, parzialmente o completamente, i filamenti. Nel primo caso gli insetti, cadendo dalla cima degli alberi, atterravano facilmente sui tronchi, mentre negli altri casi risultava più difficoltoso dirigere correttamente la caduta.
Nonostante questi risultati, molti scienziati non si dimostrano convinti. I primi fossili di insetti alati infatti appartengono a una specie molto simile alla libellula, un animale che passa molti stadi dello sviluppo in forma acquatica, per questo secondo molti biologi l'ipotesi aerea sarebbe da escludere.
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