Scoperto all'Università di Firenze un nuovo tipo di gel con proprietà nanomagnetiche, che potrebbe essere utilizzato per ripulire alla perfezione antiche opere d'arte.
A cosa potrebbe mai servire fare pulizie nanomagnetiche?
Un'applicazione interessante l'hanno trovata Piero Baglioni e alcuni suoi colleghi, all'Università di Firenze, che hanno da poco scoperto una nuova tecnica "nanomagnetica" che potrà essere utilizzata per dare una bella ripulita ad affreschi, dipinti e sculture antiche.
Secondo quanto afferma il gruppo di ricercatori italiani, si tratta di un'invezione che rappresenta una delle tecniche più sofisticate e allo stesso tempo delicate che sia stata mai sviluppata per restaurare opere d'arte.
Piero Baglioni e colleghi hanno mescolato delle nanoparticelle, composte di cobalto e ossido di ferro, all'interno di un gel a base di polimeri. In questo modo hanno ottenuto un gel molto particolare, nel quale sono presenti delle piccolessime cavità larghe appena 50 nanometri.
All'interno di queste minuscole cavità i ricercatori hanno posto delle microemulsioni, ovvero composti che contengono tensioattivi che contribuiscono a dissolvere lo sporco al contatto con esso (si tratta della stessa sostanza che si trova nei normali saponi, e che ha la proprietà di abbassare la tensione superficiale di un liquido).
La tecnica di pulizia su cui si basa il funzionamento di questo gel è piuttosto semplice, e viene da tempo utilizzata per ripulire vari tipi di opere d'arte.
Normalmente i ricercatori ricoprono una zona di un'opera d'arte con alcuni millimetri di gel, e ve lo hanno lasciano depositare per un tempo variabile tra 10 minuti e un'ora, in base a quanto sia sporca l'opera.
In seguito lo strato di gel viene rimosso con un normale magnete, che funziona come una calamita: il gel porta con se lo sporco che vi rimane attaccato.
Purtroppo però questa tecnica basata sull'uso del gel causa spesso più danni che benefici. I gel possono essere molto appiccicosi, e a volte diventa difficile rimuoverli dall'opera d'arte, rendendo necessario ricorrere a pericolosi solventi o ancora più dannose tecniche di raschiamento.
"Il bello del nuovo gel che abbiamo inventato è che non è appiccicoso", spiega Piero Baglioni, "e siccome è magnetico, una volta che ha assorbito lo sporco può comunque essere rimosso usando un normale magnete, con il classico effetto calamita. Per questo ci piace definirlo come una specie di spugna nano-magnetica, che assorbe lo sporco senza danneggiare", aggiunge.
Secondo lo studioso, uno degli elementi più importanti di questa tecnica riguarda il fatto che il magnete rimuove il gel a distanza, quindi senza bisogno che entri in contatto e senza rischiare in nessun modo di danneggiare l'opera d'arte.
Il gel è viscoso e pittosto solido: può essere infatti tagliato e modellato, e per questo è particolarmente adatto per essere utilizzato nelle zone più difficili da ripulire, come ad esempio angoli e curve delle sculture.
"Un altro vantaggio è che le caratteristiche del gel possono essere 'regolate' molto facilmente, modificando il numero di particelle chimiche che si legano alla nanoparticelle magnetiche. In questo modo si può scegliere quanto forte deve essere ad esempio la sua proprietà di adesione ai materiali, o la quantità di detergenti che contiene", aggiunge Piero Baglioni.
Lo studioso lavora da oltre venti anni sulla ricerca di metodi avanzati di restaurazione delle opere d'arte, e le sue scoperte vengono attualmente utilizzate in tutto il mondo. In Italia, insieme a vari colleghi ha contribuito a rimodernare alcuni dipinti del Rinascimento, tra cui alcuni affreschi presenti nel complesso museale di Santa Maria della Scala, a Siena, e l'Oratorio di San Nicola al Ceppo, a Firenze.
"Prevediamo di sperimentare il nuovo gel nanomagnetico all'inizio del prossimo anno nei restauri di dipinti presenti in alcune chiese e ville nel nord Italia", conclude Baglioni. I ricercatori nutrono grandi speranze in questa nuova invenzione, e finora gli esperimenti fatti in laboratorio hanno avuto risultati molto positivi.
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