Si annunciano rivoluzioni in tassonomia. Secondo uno studio tedesco, le specie apparentemente identiche ma differenti dal punto di vista biologico potrebbero essere circa il 30 per cento del totale.
Il nostro mondo è un’enorme festa in maschera. Le specie criptiche, ovvero quelle identiche esteriormente ma del tutto differenti dal punto di vista genetico, potrebbero essere assai più diffuse di quanto pensassimo. Questa scoperta potrebbe avere grandi ripercussioni su una vasta gamma di attività che vanno dalle stima della biodiversità all’amministrazione della vita selvaggia, fino alla comprensione delle malattie infettive e dell’evoluzione.
Grazie alla diminuzione dei costi delle tecniche di sequenziamento del Dna, negli ultimi venti anni abbiamo assistito a un aumento spropositato del numero di specie criptiche.
Markus Pfenninger e Klaus Schwenk, della Goethe-Universitat di Francoforte, hanno analizzato tutti i dati conosciuti sulle specie criptiche e hanno scoperto che si trovano in egual proporzione in tutti i rami del regno animale e in tutte le zone biogeografiche. Gli scienziati in precedenza pensavano che queste specie potessero manifestarsi più frequentemente tra rettili e insetti e soprattutto nelle regioni equatoriali.
“Le specie che possono sembrare diffusissime – spiega Pfenninger – potrebbero essere tante specie criptiche diverse dalla popolazione limitata oppure a rischio d’estinzione”. Ma finché almeno un’unità tassonomica non sarà studiata in maniera approfondita, nessuno potrà sapere quante specie cripitiche esistano. “Potrebbero essere all’incirca il 30 per cento del totale” scommette Pfenninger.
“Sono sbalordito dai loro risultati – rivela Alex Smith dell’Università di Guelph, in Ontario, Canada – E’ un invito a continuare gli studi genetici a largo spettro che stiamo facendo”. Smith fa parte del Consorzio per il “Barcode of Life”, uno sforzo internazionale teso a mappare il codice a barre genetico unico per ogni specie vivente.
Campionando più esemplari possibili, gli scienziati aderenti a questo consorzio sperano di completare il lavoro su tutti i pesci e gli uccelli in circa cinque o dieci anni. Pfenninger sostiene che, una volta completati questi gruppi tassonomici, i ricercatori potranno estrapolare il numero di specie criptiche nascoste in tutti i regni animali.
Un esempio di queste specie è l’elefante africano. Una ricerca del 2001 ha infatti scoperto che questi elefanti si suddividono in due specie geneticamente distinte: l’elefante africano (loxodonta africana) e l’elefante africano delle foreste (loxodonta cyclotis). Entrambe le specie sono attualmente nella lista delle specie a rischio estinzione dell’Unione internazionale per la conservazione della natura. Nel caso, invece, della farfalla skipper i test genetici hanno rivelato l’esistenza di ben dieci distinte specie nascoste.
Tutte queste riclassificazioni, però, sono ben più di un esercizio accademico fine a se stesso. Infatti definiscono popolazioni che si sono evolute in modo indipendente l’una dall’altra, le cui differenze genetiche possono comportare conseguenze significative.
All’inizio del Novecento un’identificazione sbagliata basata sulla morfologia delle zanzare ha reso inutili i tentativi di controllare l’espansione della malaria in Europa. Di recente, invece, è stato scoperto che quella che sembrava essere una specie unica, in realtà comprendeva ben sei specie imparentate fra loro, di cui solo tre in grado di trasmettere la malattia.
“In biologia – rivela Pfenninger – l’unità di base è sempre la specie, quindi bisogna sapere con chi abbiamo a che fare. Molte delle vecchie scoperte risultano obsolete perché non si sa su che specie avessero lavorato”.
Attualmente Pfenninger sta cercando di capire se le differenze criptiche siano lo stadio iniziale di un cambiamento morfologico ma, almeno secondo i risultati preliminari, non dovrebbe essere così. Ai posteri l’ardua sentenza.
Un gruppo di scienziati americani ha creato per caso un "aerogel" in grado di assorbire i metalli pesanti presenti nelle acque di scarico delle zone industriali.
Il telescopio spaziale Spitzer rivela l'esistenza di un sistema stellare quadruplo al cui interno potrebbe orbitare un pianeta. Si tratta di HD98800 che dista 150 anni luce dalla Terra.
Uno studio australiano rivela che i giovani ratti provano più piacere degli adulti nel consumo di cannabis. A costo di rimetterci qualcosa nella memoria a breve termine.
Uno studio dimostra che dietro all'evoluzione del cranio degli esserei umani si nascondono processi casuali, guidati dalla deriva genetica.
Il riscaldamento globale e la sconsiderata pesca ai tonni stanno facendo aumentare la popolazione dei calamari giganti che, voraci e aggressivi, ricompaiono a largo delle coste californiane.
Futuro più brillante per la ricerca oceanografica e più sicuro per i delfini grazie a un nuovo software capace di riconoscere le varie specie e il loro numero dal loro fischio caratteristico.
Secondo un recente studio, lo scoglimento finora sottovalutato di piccoli ghiacciai e distese di ghiaccio dovuto al riscaldamento globale, potrebbe contribuire notevolmente all'innalzamento del livello dei mari.
La produzione di ogni chilo di carne causa grandi quantità di inquinamento: lo stesso di un'auto in marcia per 250 chilometri o di una lampadina accesa per quasi 20 giorni
Stati Uniti ed Europa pronti a ratificare un accordo che unificherà le frequenze radio dei sistemi GPS e Galileo. Il maggior numero di dati permetterà agli utenti di avere informazioni più accurate sulla propria localizzazione.
Lo rivela uno studio tedesco che dimostra come gli scimpanzé siano incapaci di provare empatia. Se questo li rende meno cattivi, inibisce pure la loro propensione all'altrusimo.
Scoperte le proprietà elastiche dei nanotubi. Sommate a quelle già note di forza e resistenza, potrebbero costituire il balzo in avanti per l'ingegneria dei muscoli artificiali.
Il governo brasiliano ha approvato la costruzione di due grandi (e costose) centrali idroelettriche in Amazzonia, che potrebbero mettere sempre più a dura prova la foresta più grande del mondo.
Durante la formazione del feto, le cellule che andranno a costituire gli apparati sensoriali di naso e occhi nascono grazie ai segnali inviati dallo stesso tipo di molecole.
Trovato vapore acqueo in pianeti simili a Giove. Si moltiplicano le prove a sostegno dell'esistenza di sistemi analoghi a quello solare.
Si chiama Pelagia noctiluca, ed è una delle meduse più pericolose presenti nel Mediterraneo. Pesca e riscaldamento globale potrebbero aumentare la possibilità di fare questo spiacevole incontro durante l'estate.
Un farmaco, spesso prescritto per il trattamento del cancro al seno, potrebbe invece far proliferare le cellule tumorali, proteggendole dal sistema immunitario.