Il governo brasiliano ha approvato la costruzione di due grandi (e costose) centrali idroelettriche in Amazzonia, che potrebbero mettere sempre più a dura prova la foresta più grande del mondo.
Quando l'istituto dedicato alla cura e protezione dell'ambiente di un intero paese lancia ben 33 restrizioni contro un progetto edilizio, è facile immaginare che si tratti di qualcosa che causerà non pochi problemi.
Se per di più si tratta di un progetto che potrebbe costare circa 15 miliardi di dollari, viene spontaneo pensare che dietro al progetto si nascondano interessi economici ben più grandi di quelli ambientali.
Il progetto in questione riguarda una delle aree più importanti (e più minacciate) dell'America Latina. Il governo brasiliano ha infatti dato durante la scorsa settimana l'approvazione preliminare per la costruzione di due enormi centrali idroelettriche all'interno della foresta amazzonica.
L'obiettivo ufficiale delle centrali è quello di venire incontro alla costante scarsità di energia che colpisce il paese.
Secondo lo stato brasiliano, le due grandi dighe che verranno costruite lungo il fiume Madera per generare le centrali idroelettriche, porteranno a soddisfare l'8 per cento della richiesta di elettricità del paese.
Inoltre, il governo afferma che le 33 restrizioni imposte dall'Ibama (Instituto Brasileiro do Meio Ambiente e dos Recursos Naturais Renováveis), l'istituto brasiliano dedicato alla gestione delle risorse ambientali, saranno usate come riferimento per in qualche modo "limitare i danni".
Opinioni contrarie ed allarmate per la costruzione delle dighe arrivano da tante realtà differenti.
Ad esempio, l'INPA (Instituto Nacional de Pesquisas da Amazônia) ha indicato una lista di possibili (e costosi) "effetti collaterali" della cotruzione delle dighe, come ad esempio l'estizione di alcuni tipi di pesci che sono economicamente ed ecologicamente molto importanti per la realtà locale.
L'INPA avverte che potrebbero esserci effetti periocolosi anche per le popolazioni locali, in quanto l'aumento delle aree allagate potrebbe causare un aumento della presenza delle pericolose zanzare che causano la malaria.
Come se non bastasse, il progetto potrebbe causare anche l'insorgere di disaccordi internazionali, in quanto l'area allagata potrebbere avere dimensioni molto grandi ed estendersi fino alla vicina Bolivia.
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