Scoperto un nuovo farmaco per il trattamento di gravi malattie genetiche, come la distrofia muscolare e la fibrosi cistica
Alcuni tipi di malattie genetiche, come la fibrosi cistica, potrebbero essere sconfitti superando le mutazioni “non-senso” che le causano. Alcuni ricercatori hanno identificato un farmaco che sembra correggere questo tipo di difetti genetici nei topi.
Le mutazioni non-senso mettono un segnale di stop prematuro in mezzo a un gene e fanno sì che il meccanismo di sintesi proteica delle cellule si fermi troppo presto. Le proteine che ne risultano non sono funzionanti e contribuiscono allo sviluppo di malattie come la fibrosi cistica e la distrofia muscolare di Duchenne. La DMD, per esempio, è causata dalla mancanza di una proteina, la distrofina, che aiuta a mantenere la forza delle fibre muscolari.
Lee Sweeney e i colleghi della University of Pennsylvania, negli Stati Uniti, avevano scoperto, un po’ di tempo fa, che l’antibiotico gentamicina poteva superare le mutazioni non-senso responsabili di circa il 15 percento dei casi di DMD. Tuttavia, il farmaco si era rivelato troppo tossico e il gruppo di Sweeney si è messo a valutare circa 800 000 molecole per sviluppare un farmaco chiamato PTC 124.
Negli esperimenti sui topi con DMD, il PTC 124 ha aumentato i livelli di distrofina funzionale e ha ripristinato la funzione muscolare.
Come la gentamicina, il PTC 124 impedisce ai ribosomi di riconoscere il segnale di “stop” negli RNA messaggeri (l’RNA messaggero è lo stampo utilizzato dai ribosomi per fabbricare le proteine della cellula).
Sweeney ha spiegato che il nuovo farmaco agisce alterando i ribosomi: è in grado di aumentare la frequenza con cui possono leggere l’RNA messaggero, superando i segnali di stop prematuri e consentendo la formazione di una quantità terapeutica di proteina.
Ma, diversamente dalla gentamicina, il farmaco non colpisce i normali segnali di stop e potrebbe, quindi, essere più sicuro da usare.
Sweeney ha anche affermato che il PTC 124 non sembra dare problemi nei trial clinici in pazienti con DMD e fibrosi cistica.
Steve Hyde che lavora sulla terapia genica nella fibrosi cistica all’Università di Oxford, in Gran Bretagna, ha affermato che questo farmaco potrebbe essere utile, ma è limitato dal fatto che le mutazioni non-senso sono più o meno comuni nel DNA dei pazienti. Per la fibrosi cistica, dipende dal gruppo etnico.
“In Gran Bretagna si tratta, probabilmente, solo del 5 percento dei pazienti, ma nella popolazione ebrea la percentuale è molto più alta. Se fossi un malato di fibrosi cistica, in Israele, sarei piuttosto entusiasta” ha commentato Hyde.
Journal reference: Nature, DOI: 10.1038/nature o5756
Zoe Smeaton
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