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Scoperta da un italiano la millesima cometa di Soho

Il satellite Soho ha festeggiato la sua millesima cometa, scoperta, a un minuto dalla novecentonovantanovesima, da un astrofilo di Bologna.

Il satellite Solar and Heliospheric Observatory (Soho) ha toccato quota mille nella caccia alle comete, e la millesima porta una firma italiana: è stata infatti scoperta da Toni Scarmato, un insegnante di liceo laureato in astronomia all'Università di Bologna, che ha totalizzato finora 15 comete in cinque anni. Le ultime due, la 999 e la 1000, le ha scoperte a distanza di un minuto, e le ha dedicate alla moglie Rosy e al figlio Kevin, "per compensarli del tempo che gli ho sottratto per cercare le comete".

Circa l'85 per cento delle comete registrate da Soho, fra cui le ultime due di Scarmato, appartengono al gruppo di Kreutz, un gruppo di comete piccole (non più grandi di una piccola casa) che hanno orbite simili, caratterizzate dalla vicinanza al Sole. Gli scienziati ritengono che le comete di questo gruppo siano in realtà i frammenti di una cometa più grande, che si è disintegrata a causa del calore e dell'attrazione gravitazionale del Sole. La cometa originaria doveva essere enorme: il diametro stimato sarebbe di circa 100 chilometri.

Quasi tutte le comete vengono scoperte grazie alle immagini ottenute con il Large Angle and Spectrometric Coronagraph (Lasco): uno strumento con il quale si scherma il Sole, producendo una sorta di eclisse artificiale, e che quindi permette l'osservazione di comete dalla luminosità molto debole. Molte scoperte sono opera di astrofili non professionisti di tutto il mondo, com'è appunto il caso di Scarmato.
Secondo Joe Gurman, uno scienziato americano che lavora al progetto Soho, "ottenere queste immagini è ancora più un'arte che una scienza: ogni piccola imperfezione, anche un po' di polvere, rischia di rendere le immagini inutilizzabili".

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