Astronomi australiani hanno individuato una zona abitabile vicino al centro delle nostra galassia. Si tratta di un "anello di stelle" nate circa 8 miliardi di anni che hanno tutti i requisiti necessari per ospitare la vita.
Un gruppo di astronomi dell'Università di New Sout Wales, in Australia, guidati da Brad Gibson, ha identificato una "zona abitabile" vicina al centro della nostra Galassia. Secondo i risultati della ricerca pubblicata sull'ultimo numero di "Science", le stelle esistenti in questa zona – alcune decine di milioni – potrebbero essere al centro di sistemi solari nei quali sarebbero presenti pianeti in grado di ospitare la vita. La regione individuata è stata chiamata GHZ (Galatic habitable zone) ed è un "anello di stelle" nate circa 8 miliardi di anni fa e poi spostatosi alla distanza pari a quella del Sole, a 25 000 anni luce dal cuore della galassia.
La GHZ ha tutti i requisiti che gli scienziati indicano come "indispensabili" per il possibile sviluppo della vita. La distanza dal cuore della galassia è fondamentale perché altrimenti i pianeti sarebbero esposti continuamente all'esplosione di supernove e al passaggio di comete. Poi serve il tempo, perché servono miliardi di anni per innescare i processi di evoluzione biologica. E circa il 75% delle stelle presenti nella GHZ sono più vecchie del nostro Sole.
Infine nella zona indicata sembra che ci sia una certa abbondanza di metalli pesanti indispensabili per la formazione di pianeti simili alla Terra. La presenza di elementi più pesanti di idrogeno ed elio è cruciale. Gli scienziati stanno ora mettendo a punto un modello, che oltre a certificare la presenza degli elementi a peso molecolare maggiore, possa anche determinarne la distribuzione basandosi sulla storia della Via Lattea. All'elaborazione di questo modello seguirà il tentativo di capire meglio in che modo la presenza di determinati elementi possa condizionare l'origine e l'evoluzione della vita.
Il prossimo mese di maggio dovrebbe entrare in vigore la nuova direttiva europea 2001/20, sulla "buona pratica clinica". E i ricercatori medici europei lanciano l'allarme. La sperimentazione potrebbe diventare esclusiva delle case farmaceutiche.
Ci hanno permesso di abbandonare l'Africa e sopravvivere al clima rigido di Europa e Asia. Alcune mutazioni del DNA, utili milioni di anni fa, potrebbero essere però oggi tra le cause delle malattie cardiovascolari.
Gli archeologi pensavano di avere già svelato molti misteri dell'antica lingua precedente all'invasione dei Maya. La scoperta di una nuova iscrizione aggiunge però 25 nuovi caratteri all'alfabeto. Tutto grazie al ritrovamento di un'antichissima maschera.
Prevediamo che le onde gravitazionali esistano, ma non abbiamo nessuna loro evidenza diretta. La scoperta di una coppia di stelle pulsar potrebbe trasformarsi in una nuova fonte per confermare la teoria della relatività.
L'ondata di caldo della scorsa estate potrebbe non essere un caso. Gli eventi climatici stanno diventando sempre più estremi. A confermarlo, una simulazione al computer di alcuni ricercatori svizzeri.
Ha deciso di rinunciare al sesso almeno 40 milioni di anni fa. Si tratta di un piccolo animaletto, il Bdelloidea rotifera, che popola alcuni stagni ed è un caso unico: infatti ha rinunciato alla riproduzione sessuata per la partenogenesi.
Il salmone è sempre più diffuso sul mercato mondiale, a prezzi ormai accettabili. La sua produzione è aumentata del 40 per cento negli ultimi 20 anni. Ma secondo alcuni ricercatori, molti allevamenti potrebbero essere a rischio.
Abbiamo due braccia, due gambe e due occhi. Ma il nostro corpo nasconde una grande asimmetria. Che potrebbe avere origine dagli ioni di calcio.
Spirit invia immagini ad alta risoluzione del suolo marziano. Attesa per la sonda Opportunity che ci mostrerà l'altro volto di Marte. Mentre la sonda Stardust ha raccolto polvere di cometa viaggiando attraverso la scia di Wild 2.
La musica più complessa al mondo è una melodia poco nota dell'isola di Giava, chiamata gamelan. Lo hanno stabilito gli esperti dell'Università brasiliana di Alagoas, per i quali la melodia indonesiana è molto più complessa anche della musica classica occidentale.
I cambiamenti climatici potrebbero portare un quarto degli animali e delle piante verso l'estinzione. Infatti, un grande studio pubblicato su "Nature" mostra che fra il 15% e il 37% di tutte le specie nelle regioni considerate potrebbero estinguersi entro il 2050.
Un gruppo di scienziati francesi ha studiato come ottenere il massimo numero di rimbalzi da una pietra piatta lanciata sull'acqua. La formula verrà applicata alle navi spaziali che al rientro in atmosfera si comportano proprio come i sassi sull'acqua.
Rinvenuto un insediamento nell'Artico che testimonia la presenza dell'uomo nella regione già 30 mila anni fa, oltre 15 mila anni prima di quanto fino a oggi stimato. La scoperta opera di un gruppo di scienziati russi guidati da V.V. Pitulko è descritta su "Science".
La vita negli oceani dipenderebbe da una sola grande corrente nell'emisfero meridionale, la sua circolazione assicura la distribuzione dei nutrienti negli oceani. Questa scoperta dimostra che la vita oceanica è molto più esposta ai cambiamenti climatici di quanto si sia ipotizzato sino a oggi.
Scienziati americani e israeliani hanno identificato un gruppo di sostanze capaci di inibire la tossina dell'antrace. Questa scoperta potrebbe condurre alla realizzazione di un antidoto contro l'infezione, da usare quando quest'ultima si è già diffusa e gli antibiotici non hanno più effetto.