Prevediamo che le onde gravitazionali esistano, ma non abbiamo nessuna loro evidenza diretta. La scoperta di una coppia di stelle pulsar potrebbe trasformarsi in una nuova fonte per confermare la teoria della relatività.
È una rara coppia di pulsar il nuovo test che dovrà confermare una volta di più la teoria della relatività. Il sistema binario è stato scoperto da un team di scienziati guidato da Andrew Lyne del radiotelescopio Jodrell Bank in Inghilterra, che ha pubblicato un articolo sulla rivista Science. La speranza è che i due oggetti celesti siano la sorgente di onde gravitazionali, un fenomeno previsto dalla teoria di Einstein, ma mai osservato direttamente fino a oggi. Il sistema contiene due pulsar, cioè due stelle che emettono grandi quantità di luce e di altre forme di radiazione, ruotando velocemente su se stesse. La prima ruota ad una velocità di 23 millisecondi a giro, la seconda a 2,8 secondi.
Probabilmente all'origine il sistema conteneva una pulsar che "succhiava" materia da una stella compagna. Successivamente, probabilmente per effetto di una esplosione stellare, anche il secondo astro si trasformò in una pulsar. Gli astronomi pensano che binarie di questo tipo emettano grandi quantità di onde gravitazionali, mentre orbitano una attorno all'altra, ogniqualvolta si avvicinano fra loro. Tra circa 85 milioni di anni, questa sorta di danza della morte dovrebbe aver fine con un'unica gigantesca emissione di onde gravitazionali.
Si tratta di uno dei fenomeni più estremi osservati nel cielo. La prima delle due pulsar (che portano dei nomi abbastanza complicati, PSR J0737-3039 A e B) era stata scoperta nello scorso dicembre dallo stesso gruppo di ricercatori, a cui partecipa anche una squadra italiana composta dall'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), e dalle Università di Cagliari e di Bologna. Solo in questi giorni il sospetto che un'altra stella pulsar ruotasse intorno alla prima si è trasformato in realtà.
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Come fa il vetro a diventare vetro? E perché alcuni vetri sono fragili e altri più resistenti? A rispondere un gruppo di ricercatori italiani, che ha dedicato i propri studi a svelare i segreti della "transizione vetrosa".
Superiamo gli Stati Uniti per numero di pubblicazioni. Ma anche se la ricerca di base europea detiene il primato dal punto di vista della "produzione di conoscenza", i colleghi americani continuano a rimanere i più citati.
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Lo aveva già detto un reverendo inglese nel 1763. Ora alcuni ricercatori inglesi hanno dimostrato che è l'esperienza a guidare le nostre mosse quando giochiamo a tennis. Unita a un'ottima conoscenza della matematica.
Gli scienziati nei laboratori non riescono a smaltire la quantità di dati da analizzare. Un nuovo robot arriva in loro aiuto. È agile, e sa prendere decisioni da solo, interpretare i risultati, formulare ipotesi e portare avanti autonomamente degli esperimenti.
Le "oscillazioni di Bloch" erano sempre state studiate attraverso i campi elettrici. Ora, grazie a un esperimento tutto italiano, sarà possibile utilizzare i cristalli fotonici. Conquistando la copertina di un'importante rivista.
Il prossimo mese di maggio dovrebbe entrare in vigore la nuova direttiva europea 2001/20, sulla "buona pratica clinica". E i ricercatori medici europei lanciano l'allarme. La sperimentazione potrebbe diventare esclusiva delle case farmaceutiche.
Ci hanno permesso di abbandonare l'Africa e sopravvivere al clima rigido di Europa e Asia. Alcune mutazioni del DNA, utili milioni di anni fa, potrebbero essere però oggi tra le cause delle malattie cardiovascolari.
Gli archeologi pensavano di avere già svelato molti misteri dell'antica lingua precedente all'invasione dei Maya. La scoperta di una nuova iscrizione aggiunge però 25 nuovi caratteri all'alfabeto. Tutto grazie al ritrovamento di un'antichissima maschera.
L'ondata di caldo della scorsa estate potrebbe non essere un caso. Gli eventi climatici stanno diventando sempre più estremi. A confermarlo, una simulazione al computer di alcuni ricercatori svizzeri.
Ha deciso di rinunciare al sesso almeno 40 milioni di anni fa. Si tratta di un piccolo animaletto, il Bdelloidea rotifera, che popola alcuni stagni ed è un caso unico: infatti ha rinunciato alla riproduzione sessuata per la partenogenesi.
Il salmone è sempre più diffuso sul mercato mondiale, a prezzi ormai accettabili. La sua produzione è aumentata del 40 per cento negli ultimi 20 anni. Ma secondo alcuni ricercatori, molti allevamenti potrebbero essere a rischio.
Abbiamo due braccia, due gambe e due occhi. Ma il nostro corpo nasconde una grande asimmetria. Che potrebbe avere origine dagli ioni di calcio.
Spirit invia immagini ad alta risoluzione del suolo marziano. Attesa per la sonda Opportunity che ci mostrerà l'altro volto di Marte. Mentre la sonda Stardust ha raccolto polvere di cometa viaggiando attraverso la scia di Wild 2.
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I cambiamenti climatici potrebbero portare un quarto degli animali e delle piante verso l'estinzione. Infatti, un grande studio pubblicato su "Nature" mostra che fra il 15% e il 37% di tutte le specie nelle regioni considerate potrebbero estinguersi entro il 2050.
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