Cina

Superficie: 9.596.960 kmq
Popolazione: 1.336.920.000 abitanti (aprile 2010)
Capitale: Pechino
Città principali: Chongqing, Shanghai, Chengdu, Haerbin, Tianjin, Shijiazhuang, Canton
Gruppi etnici: l’etnia principale è quella Han (93%); il restante 7% è rappresentato da 55 minoranze etniche ufficialmente riconosciute dallo stato. Le più importanti sono: Zhuang, Manchu, Hui, Miao, Uygur, Tujia, Yi, Mongoli, Tibetani, Bouyei, Dong, Yao, Coreani, Bai, Hani, Kazak, Li, Dai
Lingua: cinese (ufficiale), coreano, dialetti tibetani, kazaco, mongolo, uiguro
Religione: ufficialmente il paese è ateo; i culti più diffusi sono confucianesimo, buddismo, taoismo, islamismo
Ordinamento dello stato: Repubblica popolare
PIL pro capite: 2.461 $ USA (2007)
Settori/prodotti principali: ferro, acciaio, carbone, petrolio, combustibili minerali, fertilizzanti chimici, macchinari, armamenti, cotone, prodotti tessili, calzature, giocattoli, industria alimentare, autoveicoli, elettronica di consumo, telecomunicazioni, semi oleiferi, riso, frumento, patate, sorgo, arachidi, tè, miglio, orzo, maiale, pesce
Accesso all’acqua potabile: 88% (2006)
Utenti internet: 158,1 ogni 1000 ab. (2007)
Emissione di CO2: 3,9 t per abitante (2005)
Indice di sviluppo umano: 0,772 su una scala da 0,300 a 1,000 (2007)

La Cina è senza dubbio un luogo di forti contrasti e di grandi bellezze. ll nome cinese, zhong guo (Paese di Mezzo), deriva dall’antichissima credenza di questo popolo di essere al centro del mondo e sede dell’unica vera civiltà.
La Cina, il terzo paese del mondo per dimensioni e in assoluto il più popoloso, confina a nord con la Mongolia e la Russia, a est con la Corea del Nord, a sud con Vietnam, Birmania, Laos, Bhutan e Nepal; a ovest con India, Pakistan, Kazakistan, Tajikistan, Afghanistan e Kirghizistan.
Il territorio presenta una topografia molto varia e passa dalle vette del Tibet all’altopiano della Mongolia Interna, alle piane della valle del fiume Yangzi. La Cina è per i due terzi collinosa e coperta di altopiani, con una caratteristica struttura a terrazze, frutto dei massicci movimenti tettonici che tuttora interessano quest’area.
I principali fiumi sono lo Huang He noto come ‘fiume giallo‘, perché all’altezza dell’altopiano del Loess, le sue acque si tingono di giallo per effetto della terra sottostante. Il Chang Jiang o Yangtze è il fiume più lungo dell’intera nazione (6300 km)
La progressiva distruzione degli habitat a causa di un eccessivo sfruttamento agricolo, dell’urbanizzazione incontrollata e dell’inquinamento industriale, ha determinato l’estinzione o la diminuzione di molte specie locali, anche endemiche.

Un po’ di storia
I cinesi vantano una storia lunga 5000 anni costituita dall’interminabile susseguirsi di dinastie i cui albori si confondono con il mito.
Tra il 2850 e il 2205 a.C. vengono collocate le figure leggendarie dei Tre Augusti e dei Cinque Imperatori.
La prima dinastia cinese è quella Xia, fondata intorno al 2200 a.C. dall’Imperatore Yu, a cui subentrò quella degli Shang. A quest’epoca appartengono i primi segni di una scrittura divinatoria su gusci di tartaruga, antesignana dell’attuale scrittura cinese.
Durante la dinastia Zhou, che mantenne il potere fino al 770 a.C., nacquero taoismo e confucianesimo e si affermano importanti concetti politici come quello del mandato del cielo secondo cui solo i giusti potevano ricevere il diritto a regnare.
Dal 771 a.C. al 476 a.C, si ha il cosiddetto Periodo delle Primavere e degli Autunni (Chunqiu), un’epoca di frantumazione e lotte intestine che vedono contrapposti i regni di Chu, Wei, Qi e Qin.
Nel 221 a.C. il re di Qin, Ying Zheng, riunificò tutti i cinesi sotto un unico impero, assumendo il titolo di Qin Shi Huangdi (primo augusto imperatore di Qin) e dando vita alla prima dinastia imperiale moderna, la dinastia Qin. Appartengono a quest’epoca l’unificazione delle unità di misura e della lunghezza dell’asse dei carri, la definizione del sistema di scrittura, il completamento della Grande Muraglia Cinese e la realizzazione dell’imponente Esercito di Terracotta.
La casata si estinse undici anni dopo a causa dello scoppio di una guerra civile capeggiata da Liu Bang, fondatore di una nuova dinastia, gli Han, che guideranno l’impero fino al 220 d.C. Fu questo un periodo di consolidamento ed espansione che portò all’apertura della Via della seta, la famosa rotta commerciale tra oriente e occidente.
Dopo un periodo di divisione successivo alla caduta della dinastia Han e una breve riunificazione dell’impero sotto la dinastia Jin si ha nuovamente una parcellizzazione del territorio.
L’impero venne ricomposto dalla dinastia Sui (589-618) e consolidato durante l’era dei Tang (618-908), uno dei periodi di massima fioritura della cultura cinese, caratterizzato anche dalla diffusione del buddhismo.
Il periodo delle Cinque Dinastie e Dieci Regni (907-960) portò al potere la dinastia pacifista Song (960-1279) e vide la scoperta della polvere da sparo e l’invenzione della stampa e della bussola.
La fase successivo è segnata dall’invasione dei Mongoli sotto la guida di Gengis Khan e dalla fondazione della dinastia Yuan (1279-1368) ad opera di suo nipote Kublai.
Nel 1368 le rivolte contadine, guidate da Zhu Yuanzhang, portarono alla caduta della dinastia mongola e all’ascesa della dinastia Ming (1368-1644) che trasformò la Cina in una potenza marittima.
In seguito alla crisi dei Ming, la Cina venne invasa dai Manciù che fondarono la dinastia Qing, l’ultima della storia dell’impero.
Le prime navi europee ad arrivare in Cina furono portoghesi e approdarono sulle coste di Macao nel 1557. Grazie al pregio dei beni esportati dalla Cina, la bilancia commerciale tra oriente ed occcidente pendeva nettamente a favore dei primi., inducendo gli inglesi a commercializzare l’oppio.
Il divieto dell’autorità cinese e il conseguente sequestro di circa 20.000 casse fornì all’Inghilterra l’occasione per dare inizio alla Guerra dell’Oppio (1839-1842) che obbligò la Cina a cedere Hong Kong alla Gran Bretagna e ad aprire alcuni porti al commercio internazionale.
Durante la prima metà del XX secolo varie forze cercarono di conquistare il potere che la dinastia Qing, ormai in declino, non riusciva più ad esercitare: a nord imperavano i signori della guerra mentre a sud prevaleva la neo Repubblica Cinese, fondata da Sun Yatsen, presidente del Guomindang (GMD), il Partito Nazionalista.
Il Partito Comunista Cinese (PCC) venne fondato nel 1921 per diretto influsso della Rivoluzione d’Ottobre.
Tra il 1926 e il 1927 GMD e PCC cercarono di unificare la Cina, ma le differenze di pensiero non permisero mai un’alleanza tra queste due correnti politiche.
Nel 1931 i giapponesi, approfittando della debolezza cinese, invasero la Manciuria dove crearono uno stato fantoccio con a capo l’ultimo imperatore cinese, Puyi.
Per sfuggire all’assedio dai nazionalisti nell’ottobre del 1934 i membri del PCC, sotto la guida di Mao Zedong, iniziarono la Lunga Marcia verso lo Shanxi.
Alla fine della seconda guerra mondiale la Manciuria venne occupata dai russi; la guerra civile cinese si protrasse ancora per altri quattro anni, concludendosi nel 1949 con la fuga di Chang Kai Shek a Taiwan e la proclamazione della Repubblica Popolare Cinese.
Mao iniziò una politica di trasformazione dei rapporti di produzione e di classe in senso socialista dapprima con la riforma agraria e la nazionalizzazione senza indennizzo di tutte le industrie private e poi varando nel 1953 il primo piano quinquennale.
Nel 1951 venne conquistato il Tibet e nel 1956 Mao lanciò la Campagna dei Cento fiori, a cui seguì quella del Grande Balzo in avanti e la creazione delle comuni popolari.
Tra il 1959 e il 1963 Cina ed URSS ruppero ogni rapporto.
La rivoluzione culturale (1966-1970) cercò di distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica da questi insuccessi e di aumentare il controllo personale di Mao.
Nel frattempo, a Pechino, si erano formati due fronti politici: quello di Zhou Enlai, Deng Xiaoping e i moderati da un lato e quello dei radicali e dei maoisti guidati da Jiang Qing, moglie di Mao, dall’altro.
Nel 1976 la morte di Mao, a pochi mesi dalla scomparsa di Zhou Enlai, sancì l’epurazione dei quadri della rivoluzione culturale.
Quando Deng Xiaoping salì al potere, la Cina intraprese un periodo di ristrutturazione economica, solcato però dall’insoddisfazione generale nei confronti del partito, da un elevato tasso di inflazione e dalla crescente richiesta di riforme democratiche. Il malcontento del popolo provocò disordini sociali che sfociarono nel massacro di piazza Tienanmen (1989).
Nel 2003 venne eletto l’attuale presidente Hu Jintao e nel 2007 il parlamento cinese approvò la legge sulla proprietà privata, un passo storico per una nazione che ufficialmente si dichiara comunista.

Curiosità ed enogastronomia
L’antica spiritualità cinese penetra trasversalmente tutti gli strati della società. La struttura famigliare si basa sul modello confuciano dei valori che pone al primo posto il rispetto dei genitori. La discendenza è maschile perché sarà il figlio maschio a prendersi cura dei genitori; la figlia femmina, invece, una volta sposata diventa parte della famiglia del marito. Questa forma patriarcale ha contribuito a creare una netta discrepanza tra i due sessi; non sono rari, infatti, i casi di infanticidio femminile.

La pittura in Cina viene considerata uno strumento capace di educare e sviluppare quei valori che regolano i rapporti umani.
La calligrafia è considerata la più alta forma d’arte visiva e per questo ha sempre rappresentato, nel sistema degli esami imperiali, un mezzo per accedere alle più ambite cariche pubbliche.

Data l’estensione del suo territorio, la cucina cinese presenta una grande varietà. Quattro sono le principali categorie in cui la si può  dividere: quella mandarina e shandong (pane e taglierini a vapore), quella cantonese e chaozhou (verdure e carni saltate), quella di Shanghai (costolette di maiale wuxi) e quella dello Sichuan (piatti speziati e piccanti).
Il tè è la bevanda analcolica più popolare mentre la birra è l’alcolico più diffuso.

La bandiera
Il campo rosso rimanda al popolo Han, di cui i cinesi si ritengono diretti discendenti, e al comunismo.
La grande stella d’oro a cinque punte rappresenta il partito comunista, mentre le quattro più piccole, disposte ad arco verticale verso il centro della bandiera, sono le classi sociali che esso tiene unite: operai, contadini, intellettuali e borghesi.

Riferimenti Bibliografici
– Istituto Geografico De Agostini, 2008, Calendario Atlante De Agostini 2009, Novara
Lonely Planet
Corriere Asia
The World Factbook – CIA
Human Development Report 2009