Biblioteche che spendono più in abbonamenti alle riviste specializzate che in libri. È lo scenario che si prospetta secondo uno studio inglese. E che riapre il dibattito sull'open access
Per la prima volta nella storia, le biblioteche universitarie britanniche hanno speso più per l'acquisto di riviste specialistiche che per i libri. Lo ha mostrato uno studio condotto dall' Associazione degli editori britannici, assieme agli editori e alle biblioteche accademiche del paese. La rilevazione ha preso in considerazione le spese librarie del biennio 2001-2002, limitandosi a registrare l'acquisto di riviste scientifiche inglesi.
Nonostante il limitato campo di analisi, è emerso che l'investimento delle biblioteche in pubblicazioni periodiche è aumentato del 3.8 per cento rispetto alla rilevazione precedente, per raggiungere un totale di 221 milioni di euro complessivi. L'incremento della spesa in riviste scientifiche per l'ultimo quinquennio, secondo lo studio, sarebbe del 6 per cento: un aumento 43 volte superiore a quello registrato nel quinquennio precedente. La spesa per i libri, al contrario, sarebbe per la prima volta in quattro anni diminuita, riducendosi del 2.9 per cento e ammontando a un totale di 71 milioni di euro.
L'aumento del costo delle riviste scientifiche sarebbe stato causato anche dai recenti cambiamenti delle condizioni di abbonamento. Inoltre, solo il costo degli abbonamenti sarebbe aumentato del 23 per cento dal 2001 al 2003. Nello stesso periodo, l'aumento del costo dei libri sarebbe stato soltanto del 2.9 per cento. Secondo gli autori dello studio, questi dati potrebbero dare un contributo importante al dibattito sul modello dell'open access.
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