Terremoti, onde e venti si influenzano spesso a vicenda. Un ricercatore americano ha dimostrato come questa interazione può contribuire a prevenire catastrofi.
Un nuovo modello teorico per predire l'interazione tra tsunami e venti è stato messo a punto da Oleg A. Godin della National Oceanic and Atmospheric Administration di Boulder, in Colorado. In un articolo pubblicato sulla rivista Journal of Geophysical Research (Oceans), Godin spiega che esiste una sorta di ombra che precede l'arrivo del maremoto. L'ombra è data dal disturbo provocato dalla massa d'acqua sul vento e dall'impatto che essa ha sulla superficie del mare.
L'ombra di cui parla Godin è spesso stata osservata prima dell'arrivo di uno tsunami. Si tratta di bande scure, larghe anche qualche chilometro sulla superficie degli oceani. Il fenomeno viene abitualmente chiamato "l'ombra dello tsunami". Durante questi eventi, le onde possono viaggiare a velocità che raggiungono i 700 chilometri all'ora, dove l'oceano ha una profondità maggiore di 4 chilometri. La turbolenza causata dall'onda ha effetto sui venti che colpiscono la superficie, i quali modificano a loro volta la forza con cui provocano l'increspatura dell'acqua.
Lo scienziato ha sviluppato un modello matematico per spiegare il fenomeno. Il movimento dello tsunami può aumentare del 10-15 per cento queste increspature in uno specchio d'acqua prima calmo. Se tutto questo è vero, dice Godin, è possibile individuare in anticipo un maremoto in avvicinamento grazie ad appositi sensori su satelliti e aerei che individuino le anomalie sulla superficie marina.
Biblioteche che spendono più in abbonamenti alle riviste specializzate che in libri. È lo scenario che si prospetta secondo uno studio inglese. E che riapre il dibattito sull'open access
Uno studio dimostra quanto siano frequenti le frodi scientifiche. A essere messi sotto esame, i ricercatori medici. Ma anche negli altri settori non va molto meglio.
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La scienza delle comete è ancora agli inizi, ma presto potremo "toccarle con mano": partita in questi giorni la sonda Rosetta, che punta dritto a una di loro.
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Tutti i vulcani del mondo producono in un anno meno energia degli Stati Uniti. Le osservazioni di un satellite spiegano qual è il vero impatto dell'uomo sul pianeta.
A scuola non si studierà più l'inglese, ma nuove lingue sempre più diffuse. E mentre cambia la distribuzione demografica sul pianeta, cambierà anche il nostro modo di parlare.
Studiando fenomeni quantistici a livello atomico, gli scienziati hanno osservato un periodo di tempo molto breve. Si tratta di 100 attosecondi (miliardesimi di miliardesimi di secondo).
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Secondo ricercatori statunitensi, le strategie di confinamento dei tratti di Dna estranei di un organismo geneticamente modificato (Ogm) non possono essere considerate efficaci. Sul lungo periodo la diffusione si verificherebbe.
La celebrata mappa del Vinland, in realtà non sarebbe la cartina geografica più antica delle coste del Nord America. Le rappresentazioni più antiche risalgano a circa 150 anni prima del viaggio di Cristoforo Colombo.
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