Biopirateria è una parola usata per indicare la brevettabilità di
varietà vegetali e animali: priva i contadini delle sementi che
selezionano da secoli e li rende dipendenti dall’industria sementiera.
Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, rilancia su Repubblica una
proposta per frenarla: un archivio on-line con accesso libero per
raccogliere informazioni e descrizioni delle sementi. Una banca dove
mettere le nostre radici, che appartengono a tutti. Sedna ne discute
con Cinzia Scaffidi, responsabile del centro studi di Slow Food.
Dalla redazione di Sedna un suggerimento per contribuire in modo
pratico alla tutela della biodiversità: per fare la spesa ci si può
rivolgere ai Gruppi di Acquisto Solidali (G.A.S.). Gabriella Bernabé dei G.A.S. di Cremona spiega come anche con gli acquisti si può contribuire alla creazione di un’economia sostenibile.
“Fai che il seme sia inesauribile e che generi un nuovo seme il prossimo anno” Vandana Shiva