La sonda della Nasa è appena atterrata su Marte e si prepara a analizzare il pianeta rosso per i prossimi tre mesi
Phoenix, la nuova sonda della Nasa è atterrata sabato scorso nella regione del polo settentrionale di Marte. Per tre mesi esaminerà un sito che dovrebbe essere ricco di acqua sotto forma di ghiaccio.
Il segnale radio della sonda che confermava l'atterraggio è arrivato alle ore 4.53 (01.53 ora italiana), dissipando l'angoscia per le difficoltà della discesa sul terreno marziano.
“Per la prima volta in trentadue anni e solo per la terza volta nella storia, il team del Jpl - Jet Propulsion Laboratory è riuscito a effettuare un atterraggio morbido su Marte. Non potrei essere più felice”, ha dichiarato Michael Griffin, che gestisce la sala controllo della Nasa.
Il lancio è avvenuto il 4 agosto dell'anno scorso, e la Phoenix ha percorso circa 679 milioni di chilometri di volo.
Dopo il lancio l'altra angoscia era verificare l'apertura dei pannelli solari che permetteranno alla sonda di lavorare, e oggi gli scienziati possono finalmente tirare un respiro di sollievo, perché i pannelli funzionano regolarmente.
Le prime immagini confermano infatti che i pannelli solari che forniranno Phoenix d'energia si sono aperti come previsto e che sia la stazione di rilevamento atmosferico che le telecamere si sono posizionate già durante le prime due ore dall'atterraggio.
“Che atterraggio angosciante! Ma il team sta attendendo impaziente i prossimi segnali che verificheranno lo stato della sonda”, dice Peter Smith dell'Università dell'Arizona, uno dei principali analisti della missione. “Riesco a stento a contenere il mio entusiasmo. Le prime immagini dell'atterraggio sul territorio polare di Marte hanno segnato l'inizio della nostra missione”.
Un altro passaggio critico sarà il primo uso del braccio robotico, che avverrà, in teoria, martedì. I ricercatori utilizzeranno il braccio per raccogliere campioni di terreno e ghiaccio che saranno poi analizzati.
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