Secondo una recente ricerca, Marte sta perdendo solo piccole quantità d'acqua nello spazio. Per questo motivo la gran parte della passata abbondanza del liquido vitale sul pianeta potrebbe essere ancora nascosta da qualche parte sotto la superficie.
La presenza di letti di fiumi ormai secchi e altre prove implicano che
in passato Marte avesse abbastanza acqua da riempire un oceano, con
profondità fino a 600 metri, e una vasta atmosfera composta da diossido
di carbonio che manteneva il pianeta a una temperatura sufficiente da
permettere la presenza di acqua allo stato liquido. Oggi però il
pianeta appare molto secco e la sua atmosfera è estremamente sottile.
Alcuni scienziati credono che il Pianeta Rosso abbia perso la sua acqua
e anidride carbonica a causa dell'azione del vento solare che ha
progressivamente strappato molecole dagli strati superiori
dell'atmosfera. I rilevamenti effettuati dalla sonda russa Phobos-2
hanno fatto credere che questa perdita sia avvenuta in maniera
piuttosto rapida.
Recentemente però Mars Express, la missione dell'Agenzia Spaziale
Europea, ha dimostrato che il tasso di perdita è molto più basso. Stas
Barabash dell'Istituto Svedese di Fisica Spaziale di Kiruna, Svezia, ha
guidato il team incaricato di analizzare i dati dello strumento ASPERA-3
(Analizzatore di plasma spaziale e di atomi ad alta energia) di Mars
Express. Le misure effettuate da questo strumento suggeriscono che il
pianeta rilascia nello spazio solo circa venti grammi di ossigeno e CO2
al secondo, che corrispondono al solo 1% del tasso di perdita calcolato
in base ai dati di Phobos-2.
Se questa percentuale fosse rimasta invariata nel corso della storia
del pianeta, sarebbero stati persi solo pochi centimetri d'acqua e
circa un migliaio dell'originale CO2 atmosferica. Barabash sostiene che
in questo caso o è intervenuto un altro processo che ha provocato la
scomparsa di acqua e atmosfera, oppure queste sono ancora presenti ma
nascoste da qualche parte, probabilmente sotto la superficie. “Stiamo
parlando di enormi quantità d'acqua” ha raccontato al New Scientist.
“Servirebbero davvero dei bacini giganteschi per poterla contenere.”
Barabash non è sicuro di che tipo di bacino, o bacini, possa trattarsi,
ma fa riferimento ai dati della sonda Mars Global Surveyor della NASA,
oggi purtroppo persa. Questi dati provano infatti che l'acqua è
scivolata giù dentro a fratture nella superficie in periodi
relativamente recenti. “Per questo motivo – dice lo scienziato –
potrebbe esserci qualche possibilità di presenza d'acqua allo stato
liquido su Marte, anche oggi.”
“Se davvero l'acqua c'è, allora le nostre prospettive rispetto alle
missioni umanee su Marte cambia radicalmente” continua. “Non si tratta
solo dell'acqua per gli astronauti, ma anche di possibile carburante.”
L'idrogeno e l'ossigeno necessario come combustibile per i razzi
potrebbe essere ricavato dall'acqua.
In ogni caso i ricercatori sottolineano che ci potrebbero essere altri
meccanismi responsabili della perdita, come per esempio gli impatti di
asteroidi e comete. Oppure potrebbe anche darsi che il vento solare
abbia portato via tutte insieme ampie porzioni di atmosfera anziché
poche molecole alla volta.
Un'altra possibilità la suggerisce David Brain, dell'Università di
California, a Berkeley, USA. Lo scienziato sottolinea infatti che le
tempeste magnetiche possono acellerare il tasso con il quale il vento
solare sottrae molecole all'atmosfera marziana.
“Crediamo che le tempeste solari fossero frequenti e più intense
all'inizio della storia del sistema solare” ha raccontato lo scienziato
al New Scientist. Nonostante ciò anche Brain pensa che esistano riserve
d'acqua e di CO2 conservate ancora sotto la superficie del Pianeta
Rosso.
David Shiga
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