Un gruppo di archeologi peruviani del Centro Mallqui ha scoperto nella valle di Ilo, in Perù, i resti mummificati di oltre quaranta cani seppelliti non lontani dai loro padroni, con tanto di coperte e ciotola colma di cibo. La scoperta è stata realizzata durante gli scavi di due dei più importanti siti del popolo Chiribaya, che ha vissuto tra il 900 e il 1350 in quella che è ora un'arida fascia costiera tra il Cile settentrionale e il Perù meridionale.

Secondo gli archeologi, la scoperta e le modalità di inumazione dimostrano non solo la grande importanza che questi animali avevano all'interno della vita famigliare e sociale di questa civiltà, ma anche la convinzione che i cani avessero una loro vita extraterrena. La tradizione, del resto, vuole che i cani dei Chiribaya fossero stati selezionati in modo da tenere insieme grandi greggi di lama, gli animali allevati per la loro lana. Ora gli archeologi sembrano confermare la leggenda: i cani trovati mummificati sembrano infatti appartenere ad una varietà distinta dalle altre ritrovate finora in America meridionale. Fisicamente, hanno la taglia di un piccolo golden retriever, con un muso di media grandezza, zampe corte e un pelo lungo di colore beige. Finora, l'unica altra razza canina indigena peruviana conosciuta era quella dal pelo cortissimo arrivata probabilmente oltre 2000 anni fa con le tribù umane che arrivavano sul continente americano dall'Asia attraverso lo stretto di Bering.

Se riconosciuta come una nuova razza, questa dei cani mummificati si aggiungerebbe alle 353 riconosciute finora dalla Federazione Cinologica Internazionale. I biologi che hanno analizzato i resti ritengono che molto probabilmente questa razza di cani ha ancora dei discendenti dispersi sul continente sudamericano, che è stato invaso da molte altre razze nel corso degli ultimi secoli. Fino ad ora, gli unici animali di compagnia seppelliti con questa cura erano stati trovati nelle tombe egizie.