Almeno il 70% dei grandi rettili estinti da 65 milioni di anni deve essere ancora individuato dagli scienziati
Almeno il 70% dei dinosauri che abitavano la Terra milioni di anni fa deve ancora essere scoperto e identificato dai paleontologi. Queste sono le stime ricavate da un modello matematico elaborato da Steve Wang, docente di statistica al Swarthmore College, Pennsylvania, e Peter Dodson, paleontologo della University of Pennsylvania di Filadelfia negli USA, pubblicate in un articolo sulla rivista “PNAS”.
I dati a disposizione indicano che questi animali avevano una biodiversità abbastanza stabile nel tempo e ciò ha permesso ai ricercatori di ipotizzare che i 527 generi di dinosauri finora descritti dovrebbero essere ancora poca cosa rispetto ai 1850 che, in base al modello matematico da loro elaborato, sono esistiti sulla Terra 65 milioni di anni fa. "Con il gran numero di recenti scoperte stiamo veramente vivendo un periodo di rinascita nell'interesse sui dinosauri", ha commentato Wang.
Nei passati venti anni sono stati infatti scoperti molti più fossili di dinosauro rispetto a qualsiasi altro periodo della storia umana. I ritrovamenti sono avvenuti per la maggiore parte in Argentina e in Cina, dove sono raddoppiati in soli venti anni, "e il trend non sembra arrestarsi", ha precisato Wang.
Tuttavia, non tutti i generi potranno essere scoperti e portati alla luce. Questo dipende dal fatto che il processo di fossilizzazione necessita di alcune circostanze particolari per poter avere luogo. Quindi almeno il 46% delle specie non potranno mai essere scoperte proprio perché non hanno lasciato tracce del loro passaggio. Per i dinosauri che invece aspettano ancora di essere portati alla luce, bisognerà aspettare almeno tra i 100 e i 140 anni prima di poter arrivare alla scoperta e all'identificazione di almeno il 90%.
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