Usando antiche rocce sedimentarie magnetiche gli scienziati sono riusciti a scoprire che i poli si sono spostati di 50 gradi di latitudine in 20 milioni di anni
I poli geografici terrestri non sono fermi, ma si sono spostati milioni di anni fa, fino a giungere alla posizione attuale. E lo spostamento è stato dovuto a un riequilibrio delle masse nel mantello terrestre (lo strato di materiale fuso al di sotto della crosta). È questa la teoria avanzata da due geologi, Adam Maloof della Princenton University e Galen Halverson dell’Università Paul Sabatier di Tolosa in Francia. In un articolo pubblicato sulla rivista “Geological Society of America Bulletin”, i due esperti pensano che questo spostamento sia avvenuto circa 800 milioni di anni fa, nel periodo geologico chiamato Precambriano.
Le prove sarebbero contenute nelle rocce sedimentarie magnetiche di un arcipelago al largo delle coste norvegesi. I grani di minerale si sarebbero allineati sull’antico polo nord e poi il calo delle temperature li avrebbe conservati in quella posizione, come un’antica “bussola” congelata. Usando questi minerali i due ricercatori sono riusciti a misurare che il polo nord si è spostato di circa 50 gradi di latitudine (cioè la distanza fra l’equatore e l’Alaska) in circa 20 milioni di anni.
Dal momento che le zolle tettoniche terrestri si muovono molto più lentamente della velocità corrispondente a questo spostamento, Maloof e Halverson ipotizzano come unica spiegazione un processo di riequilibrio delle masse nel mantello che ha spinto il nostro pianeta a riallinearsi rispetto al proprio asse di rotazione. Questa idea è stata già avanzata per spiegare alcune caratteristiche di Marte. Secondo alcuni scienziati, infatti, una serie di grandi vulcani nella regione di Tharsis avrebbe determinato un riallineamento del pianeta che avrebbe spinto la regione proprio sull’equatore.
Infatti, se una grossa massa si forma lontano dall’equatore, come potrebbe essere un vulcano di dimensioni eccezionali, e pesa sul mantello, la forza esercitata dalla rotazione del pianeta dovrebbe spingere gradualmente questa massa verso l’equatore. Lo spostamento di una massa così grande determinerebbe un ri-orientamento dell’intero pianeta rispetto al suo asse di rotazione, e quindi i poli (che sono i punti attraverso i quali passa l’asse di rotazione di un pianeta) si sposterebbero fino ad assumere una nuova posizione sulla superficie.
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