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Aria pulita, correnti più calde

Uno studio australiano prospetta un aumento della temperatura delle correnti oceaniche in seguito al progressivo diradarsi delle sostanze inquinanti nell’atmosfera

Grazie alle nuove regolamentazioni internazionali nel 2050 il livello di sostanze inquinanti presenti nell’aria dovrebbe tornare a quello degli anni Sessanta del secolo scorso. La buona notizia però porta con sé un dato preoccupante: meno sostanze saranno presenti nell'atmosfera maggiore sarà la quantità di raggi solari in grado di giungere alla superficie del pianeta, e quindi più alte diventeranno le temperature. In particolare l’aumento riguarderà le acque nell'emisfero meridionale del pianeta e una riduzione di quella dell'aria nell'emisfero settentrionale.

Sono queste le conclusioni di uno studio pubblicato sulla rivista Geophysical Research Letters da Wenju Cai un ricercatore del CSIRO, il Consiglio nazionale delle ricerche australiane. Si tratta di uno dei primi studi a evidenziare come i cambiamenti nei livelli di particolato atmosferico e aerosol possono influenzare le correnti marine.

Secondo Cai un aumento della temperatura di superficie dell'acqua interverrebbe sul sistema di circolazione oceanico chiamato "conveyor belt", che porta le acque calde dagli oceani meridionali a quelli settentrionali. L'aumento più alto di temperatura si dovrebbe vedere nel Mare di Tasman (tra l'Australia e la Nuova Zelanda) con quattro gradi in più entro il 2100.

Dal momento che lo sviluppo industriale ha finito per causare una maggiore presenza di aerosol e sostanze inquinanti nell'emisfero settentrionale, l'effetto di raffreddamento causato da queste sostanze (che respingono i raggi solari prima che giungano a terra) è stato più accentuato al Nord. Si è sempre pensato che un emisfero più freddo significasse anche oceani più freddi e oceani più freddi si traducessero in un livello medio del mare più basso. Invece le cose non stanno proprio così. Secondo Cai, infatti, lo studio dimostrerebbe che il raffreddamento delle acque oceaniche ha intensificato l'attività del conveyor belt, aumentando quindi il trasferimento di calore dal Sud al Nord.

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