Ricercatori americani rivelano di avere “creato” due topolini partendo da una cellula matura del sangue
Clonare è possibile anche senza cellule staminali. Lo ha scoperto un gruppo di ricercatori dell'Università di Pittsburgh, coordinati da Tao Cheng che in un articolo pubblicato sulla rivista “Nature Genetics” (vol. 38, no. 10) spiega di aver creato due topolini a partire da una cellula del sangue matura, di per sé incapace di replicarsi.
Per molto tempo si è pensato che solo le cellule staminali potessero essere usate per la clonazione attraverso la procedura del trasferimento nucleare. Questa tecnica prevede che si crei un embrione trasferendo il nucleo di una cellula in una cellula uovo non fertilizzata a cui è stato rimosso il materiale genetico. L'embrione risultante è così una esatta copia genetica della persona o dell'animale che ha donato il nucleo cellulare.
Invece di usare cellule staminali adulte, il gruppo di Cheng ha usato una cellula del sangue chiamata granulocita, un tipo di globulo bianco. Nel 35-39% dei casi il nucleo dei granulociti ha dato vita a embrioni nelle prime fasi di sviluppo (o blastocisti) contro un tasso di successo delle staminali adulte compreso tra l'1 e il 5% circa. Alla fine sono stati creati due topolini clonati, entrambi morti a pochi giorni dalla nascita. Usando invece cellule staminali embrionali prese da blastocisti di topolini il tasso di successo è salito al 50% e sono stati fatti nascere 18 topolini clonati.
Dal momento però che l'uso di cellule staminali embrionali (umane) è circondato da forti perplessità di carattere etico, i risultati ottenuti con i granulociti sembrano essere particolamente interessanti. Rimane però un dubbio abbastanza forte e cioè il fatto che questo successo è stato ottenuto sui topi e niente dimostra che possa essere ottenuto usando anche i granulociti umani.
Grazie ai dati del satellite WMAP, un gruppo di scienziati italiani sostiene che la forma sarebbe dovuta a un gigantesco campo magnetico o alla presenza di stringhe cosmiche
Secondo alcuni ricercatori britannici i salti rapidi costituirebbero la causa di quasi l’80% dei processi evolutivi
Il chimico Roger Kornberg è stato premiato per i suoi studi sulle basi molecolari della trascrizione negli organismi eucarioti
Risolto da un esperto informatico australiano il dubbio decennale sulla frase storica pronunciata del primo uomo sulla Luna
Un gruppo di ricercatori dell’Università di Bristol hanno cercato nelle dorsali medio-oceaniche una firma dei processi di trasformazione dei materiali della superficie
La biodiversità che caratterizza le zone più calde del pianeta è interconnessa con la vita alle altre latitudini. E dura da 250 milioni di anni
Le sacerdotesse del più famoso oracolo dell’antichità sarebbero state influenzate dalle emissioni tossiche di anidride carbonica e metano provenienti dal terreno
I due astrofisici statunitensi Smoot e Mather hanno studiato la radiazione cosmica di fondo, traccia fossile del Big Bang
Anche i grandi astri possono nascere dallo scontro di corpi celesti più piccoli
Una flotta esplorerebbe i fondali tuttora sconosciuti per il 95% della loro estensione
La scoperta dimostra che gli animali appartengono a una razza indigena finora sconosciuta
La temperatura del pianeta è arrivata al livello più alto degli ultimi 12 000 anni. Secondo uno studio della NASA il superamento di questa soglia avrebbe conseguenze molto gravi
Al vaglio del Parlamento una legge per rafforzare la leadership statunitense nelle scienze. Ma l’iniziativa stenta a vedere la luce per mancanza di fondi
Hanno invaso la California e un biologo vuole sconfiggerle con le loro stesse armi
Studenti dell’Università di Cambridge stanno mettendo a punto un sistema per lanciare in orbita bassa piccoli carichi a basso costo