Astronomi italiani individuano uno dei lampi di raggi gamma più lontani nel tempo e nello spazio mai trovato finora.
L'esplosione individuata il 4 settembre scorso dal satellite Swift è la più antica mai osservata finora nell'Universo. Secondo tre articoli pubblicati sulla rivista "Nature" (440, 164) il lampo di raggi gamma risale a 12 miliardi e 800 milioni di anni fa. Insomma ha avuto luogo quando l'Universo era giovanissimo, appena 900 milioni di anni.
I tre articoli sono frutto di tre gruppi di ricerca diversi, uno dei quali coordinato da Giancarlo Cusumano della sezione di Palermo dell'Istituto di Astrofisica spaziale. Secondo Cusumano, questa esplosione dimostra che all'epoca non solo c'era stato il tempo sufficiente per la formazione di stelle, ma anche perché queste stelle primordiali concludessero il loro ciclo vitale collassando in un buco nero.
Per la prima volta, inoltre, si riesce a identificare quanto resta di una stella così distante e così antica, mentre fino a oggi erano state individuate a questa distanza nello spazio e nel tempo solo galassie o ammassi stellari.
In effetti la ricerca dell'oggetto più antico dell'Universo ha spinto l'astronomia osservativa ai suoi limiti più estremi. Prima infatti si potevano individuare solo le quasar, oggetti molto luminosi, poi le galassie e infine le stelle. Ovviamente non le stelle più normali, che continuano ad avere una luce troppo flebile per essere individuate a distanze così alte, ma quelle molto massicce che finiscono la loro vita in modo spettacolare.
Proprio una di queste stelle molto massicce è stata individuata da Swift, nel momento in cui ha concluso la sua vita emettendo un lampo luminoso. Il lampo, chiamato GRB 050904, è durato una ottantina di secondi, durante i quali Swift è riuscito a puntare il suo telescopio a raggi X verso l'origine del lampo. Una volta individuata la fonte, è toccato ai telescopi ottici e all'infrarosso al suolo andare alla ricerca del bagliore dell'esplosione per esaminarla più a fondo.
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