Un riesame di un rapporto francese svela i rischi di attentato per i nuovi reattori nucleari in costruzione in Europa.
I reattori nucleari europei in corso di costruzione o di progettazione non sono in grado di resistere a un attacco terroristico in stile 11 settembre 2001. E questo nonostante un rapporto di EDF, il colosso francese dell'energia, sottolinei che i reattori ad acqua pressurizzata (EPR) sono capaci di resistere all'impatto di un caccia militare da cinque tonnellate. Nel rapporto, scritto da un alto funzionario di EDF Bruno Lescoeur, si dice che in base ad alcune estrapolazioni i reattori sarebbero in grado di resistere all'impatto anche di un aereo passeggeri da 250 tonnellate.
Il rapporto di EDF, reso noto dal settimanale britannico "New Scientist", sottolinea che se i reattori reggono all'impatto di un aereo militare, reggono anche all'impatto delle parti più dure e resistenti degli aerei civili e cioè i motori. Inoltre evidenzia come i terroristi avrebbero difficoltà a guidare un grosso aereo passeggeri in una rotta con un angolo così basso, come quello richiesto per centrare un reattore.
EDF però non offre garanzie assolute. L'azienda infatti non si prende la responsabilità di garantire la resistenza dei reattori a ogni atto di guerra o di terrorismo. Nel rapporto si legge che le ipotesi possono coprire i rischi ragionevoli e non tutte le possibilità. Secondo John Large, un esperto nucleare indipendente che ha esaminato su incarico di Greenpeace il rapporto di EDF, questo documento è in gran parte indeguato. Large sottolinea che un riesame dell'attacco dell'11 settembre 2001 al Pentagono mostra che i terroristi possono volare anche bassi e sul bersaglio.
Un attacco aereo su un reattore causerebbe una catastrofe molto grave. E bisogna considerare che alcuni reattori EPR iniziano a essere costruiti nel nostro continente. Il primo è in costruzione in Finlandia e probabilmente i prossimi in Gran Bretagna, dove Tony Blair sembra deciso a riportare il nucleare agli antichi splendori.
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