Nuove analisi rilanciano in modo autorevole l'ipotesi che la specie "nana" fosse in realtà un singolo individuo colpito da microcefalia.
Sembra uscire di scena l'Homo floresiensis, la supposta "nuova specie" di Erectus scoperta nell'isola indonesiana di Flores pochi anni fa. Un articolo pubblicato sull'ultimo numero della rivista "Science" (Vol. 312, n.5776) spiega infatti che l'unico esemplare di questa specie trovato fino a oggi in realtà non è altro che un essere umano moderno colpito da microcefalia, una malattia che rende il cervello particolarmente piccolo.
L'articolo è stato scritto da Bob Martin, un esperto di evoluzione dei primati del Field Museum di Chicago. Secondo lo studio, la dimensione del cervello dell'Homo floresiensis era perfino troppo piccola per essere quello di una specie nana. Inoltre, il manufatti trovati a vicino ai fossili erano troppo avanzati per essere di un'altra specie che non fosse l'Homo sapiens. "L'Homo erectus non ha mai fatto oggetti di questo tipo", ha detto infatti Martin.
Tutto questo significa secondo Martin che la storia "standard" cioè il fatto che l'Homo floresiensis fosse una versione nana dell'Homo erectus non regge. Inoltre, il team di Martin ha sconfessato uno studio precedenti secondo i quali era improbabile che il cervello dell'Homo floresiensis fosse un umano colpito da microcefalia.
L'errore di base di questo studio sostiene Martin è che ha fatto un confronto tra l'Hobbit (così era stato battezzato l'uomo di Flores) e solo una persona colpita da microcefalia, che fra l'altro era un bambino. Quello che serviva invece era un confronto con un adulto o con più adulti. Proprio per questo Martin ha preso in esame il cranio di un maschio indiano e di una donna del Lesotho colpiti dalla malattia ed è giunto alla conclusione che sono molto simili a quelli dell'Hobbit.
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