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Tempi duri per le riviste Open Access

Bilanci in rosso per le riviste non a pagamento, dicono i concorrenti

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Crisi finanziaria per la Public Library of Science (Plos), l’organizzazione non profit che promuove e produce riviste scientifiche ad accesso libero e portabandiera del movimento Open Access che auspica l’accesso gratuito a tutta l’informazione. Le spese delle pubblicazioni dovrebbero essere coperte dagli autori, che sono tenuti a pagare l’editore per pubblicare i propri articoli, invece che dagli abbonati. Un'analisi del bilancio della rivista effettuata dai concorrenti di “Nature” dimostra che Plos non è riuscita come si prefigurava a raggiungere piuttosto rapidamente la soglia di pareggio. Proprio per questo, il prossimo mese il pagamento per pubblicare qualcosa sulle sue pagine salirà da 1500 dollari a 2500 dollari ad articolo.

Fino a oggi “Plos Biology”, una delle riviste di punta del gruppo, ha ottenuto un impact factor, cioè un indice che valuta la qualità delle pubblicazioni scientifiche, di 14,7, un livello significativo per una rivista recente. Da un punto di vista finanziario però il gruppo Plos ha perso circa un milione di dollari nell'ultimo anno e i ricavi ottenuti dalla pubblicazione degli articoli hanno coperto solo il 35% dei costi totali dell'azienda. I ricavi stanno comunque aumentando, sebbene lentamente, da 0,75 milioni di dollari del 2003-2004 a 0,9 milioni nel 2004-2005. Ma le spese continuano a essere molto alte e negli ultimi tre anni sono salite da un milione e mezzo di dollari a cinque milioni e mezzo.

Per restare a galla, “Plos” continua a basarsi su donazioni da parte di enti filantropici. La Gordon and Betty Moore Foundation ha donato 9 milioni di dollari, mentre la Sandler Family Supporting Foundation ne ha versati 4. In pratica questi soldi hanno consentito di coprire il 65% dei costi operativi dell'azienda l'anno scorso, ma stanno a poco a poco esaurendosi. Secondo gli editori scientifici tradizionali, quanto accade a “Plos” dimostra che il modello Open Access di fatto è troppo fragile sotto il profilo economico per riuscire ad avere successo. Quanto succede a “Plos” infatti succede anche ad altre riviste di questo tipo. “Biomed Central” ad esempio ha aumentato i costi di pubblicazione da 500 a 1700 dollari, ma non è ancora riuscita a raggiungere il pareggio.

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