Uno studio pubblicato sulla rivista Science sembra suggerire che Marte sia stato per la gran parte della sua storia geologica un pianeta ghiacciato. L'acqua allo stato libero sulla sua superficie, quindi, non ci sarebbe mai stata. I dati sono stati ottenuti da David Shuster, del California Institute of Technology, e da Benjamin Weiss, del Berkeley Geochronology Center. I due ricercatori americani hanno esaminato le meteoriti marziane cadute sulla Terra e in particolare due delle sette trovate nella località egiziana di El Nakhla, tra cui la famosa ALH84001 che alcuni scienziati ritengono contenere tracce di vita batterica marziana.

Usando tecniche di analisi geochimica, i due scienziati hanno ricostruito la storia termica delle meteoriti. Secondo loro, la quantità di gas Argon rimasta nei campioni meteorici indica che le meteoriti non sono state al di sopra della temperatura di congelamento negli ultimi 3 miliardi e mezzo di anni della loro storia. L'Argon, infatti, è un gas nobile che è presente nelle rocce come prodotto dal decadimento del potassio. Il tasso di decadimento è ben conosciuto e può essere usato per la datazione delle meteoriti. Inoltre l'Argon tende a sfuggire dalla roccia a seconda della temperatura ambientale: più fredda è la roccia, maggiore la quantità di gas che rimarrà all'interno.

I ricercatori hanno scoperto che solo una piccola quantità di Argon è andata perduta nel corso dei miliardi di anni trascorsi dalla formazione delle rocce, cosa che suggerirebbe che queste sono rimaste sempre a temperature piuttosto fredde. I dati dei ricercatori americani sembrano contraddire quanto scoperto dai rover marziani, che avrebbero individuato prove geologiche della presenza di acqua allo stato libero sul Pianeta Rosso. Ma Shuster e Weiss spiegano che si sarebbe potuto trattare di pozze create da sorgenti geotermali durate solo per brevi periodi di tempo.