Il satellite San Marco 1 fu mandato in orbita il 15 dicembre del 1964, facendo dell'Italia la terza potenza spaziale dell'epoca.
Era il 15 dicembre del 1964 quando il primo satellite italiano fu mandato in orbita da una base americana. Il satellite si chiamava San Marco 1 ed era uno dei primi obiettivi raggiunti dal Progetto San Marco, il programma spaziale ideato da Luigi Broglio, preside della Scuola di ingegneria aerospaziale dell'Università La Sapienza di Roma, fondatore del Centro di ricerche aerospaziali (CRA) leader carismatico e padre delle conquiste spaziali italiane. Grazie anche al successo del San Marco l'Italia è stata il terzo paese, dopo Unione Sovietica e USA, a progettare, costruire e mettere in orbita un satellite.
A seguito di questo risultato il Centro ricerche aerospaziali ha proseguito le attività dotandosi di un proprio poligono di lancio, per mettere in orbita i successivi satelliti San Marco e satelliti di altre nazioni. Ancora una volta le idee innovative di Luigi Broglio fecero compiere un grande passo in avanti alla tecnologia spaziale italiana.
Il poligono di lancio è stato per molti anni l'unico al mondo ad essere situato in mare, al largo delle coste del Kenya e non sulla terraferma. Solo in questi ultimi anni l'idea di lanci da una base marina è stata ripresa, con la realizzazione della piattaforma Sea-launch. Dopo il lancio del quinto satellite San Marco, nel 1988, il Centro di ricerca progetto San Marco (CPRSM) ha continuato a gestire la stazione di telemetria in Kenya, di interesse strategico europeo, ad esempio per l'assistenza fornita al vettore europeo Ariane.
Recentemente l'esperienza dei satelliti San Marco è stata ripresa presso la scuola dal gruppo Gauss della Sapienza con il lancio dei tre microsatelliti Unisat, con cadenza biennale dal 2000 al 2004, costruiti con la partecipazione diretta degli studenti. Il lancio del prossimo Unisat è previsto nel dicembre 2005.
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