Inaugurato Antares, un rivelatore sottomarino di neutrini. Un progetto di collaborazione internazionale che permetterà di studiare la composizione del cuore dei corpi celesti, compreso quella della nostra Galassia.
È stato inaugurata a La Seyne-sur-Mer, vicino a Tolone, la stazione Antares: un pionieristico rivelatore di neutrini cosmici di alta energia frutto di una collaborazione internazionale che vede coinvolti ricercatori italiani dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e ricercatori francesi, tedeschi, olandesi, inglesi, spagnoli e russi.
Il progetto Antares (Astronomy with a Neutrino Telescope and Abyss Environmental RESearch) è iniziato sette anni fa con l'obiettivo di costruire un apparato per rivelare neutrini cosmici di altissima energia. I neutrini sono le particelle più abbondanti nell'Universo dopo i fotoni e la Terra ne è ininterrottamente bersagliata: in un secondo attraverso la punta di un dito ne passano ben 60 miliardi! Sono però estremamente difficili da rivelare, perché interagiscono solo debolmente con la materia che attraversano e dunque lasciano rarissime tracce del proprio passaggio.
Per studiarli, quindi, i rivelatori devono essere in ambienti schermati dal rumore di fondo prodotto dalla pioggia di altre particelle provenienti dallo spazio che investono il nostro pianeta. I luoghi ideali sono le viscere delle montagne o gli abissi marini. "Antares è a 50 chilometri dalla costa, a una profondità di circa 2400 metri. C'è un lungo cavo sottomarino che collega la sala di controllo dell'esperimento, collocata a terra, a una vasta rete di 1000 sensori subacquei", spiega Carlo De Marzo, il fisico italiano che coordina il gruppo italiano in Antares, "Una piccolissima percentuale dei neutrini che attraversano la Terra interagisce con l'acqua delimitata dai sensori sottomarini, producendo particelle secondarie dette muoni. I muoni si propagano nell'acqua a una velocità superiore a quella della luce e, per un meccanismo fisico noto come effetto Cerenkov, generano un debole bagliore di luce che viene amplificato da un sistema di fotomoltiplicatori e registrato dai rivelatori".
Le ricadute scientifiche e tecnologiche dell'astronomia dei neutrini sono notevoli. Quasi tutte le informazioni che abbiamo sull'Universo derivano dall'osservazione delle onde elettromagnetiche provenienti dagli strati esterni dei corpi celesti. I neutrini invece hanno una bassissima probabilità di venire assorbiti dalla materia e dunque possono arrivare indisturbati direttamente dal cuore delle sorgenti. Possono così essere chiarite la struttura e il funzionamento di stelle di neutroni, buchi neri, nuclei galattici attivi o altri oggetti di interesse astrofisico, compreso lo stesso centro della Via Lattea.
I dati del satellite Soho confermano la teoria dominante sulle macchie solari: il gas espulso nello spazio in conseguenza dei moti di rotazione e convezioni interni al sole, elimina il rivestimento magnetico del sole ciclicamente, lasciandone emergere uno nuovo.
Un microflusso che spinge in avanti le cellule, come un meccanismo di contrazione e dilatazione continuo: ricercatori inglesi comprendono cosa c'è alla base del movimento delle cellule nel corpo. Siano esse cellule tumorali o immunitarie. Una scoperta con grandi potenzialità applicative.
Un algoritmo sofisticato e un modello teorico di ripiegamento delle sequenze aminoacidiche: un gruppo di ricercatori USA è riuscito a ottenere per la prima volta in laboratorio una proteina tridimensionale funzionante senza partire da una sequenza naturale.
Gli stati membri devono uniformarsi di più in materia di fondi alla ricerca, assumere numerosi ricercatori e promuovere i finanziamenti da parte dei privati. In Italia per un convegno, il commissario europeo fa il punto sulla situazione della ricerca in Europa.
GMES e GEO: ossia una rete europea di monitoraggio dell'ambiente, mediante l'uso di satelliti, reti esistenti e piattaforme terrestri e aeree. GMES passa alla fase operativa e decide le prossime azioni. Intanto, a livello globale, si attiva GEO, una rete mondiale nella quale lavorano 34 paesi.
Una gamma camera di dimensioni ridotte e costo contenuto, capace di fotografare tumori anche piccolissimi e di permettere la chirurgia radio guidata: è l'ultimo brevetto del CNR, che ha permesso la nascita di uno spin-off tra CNR, ricercatori e partner privati.
Tante sono le specie in via di estinzione sul nostro pianeta. Rapidi processi di industrializzazione, indiscriminato sfruttamento delle risorse ambientali e introduzione di specie aliene in ambienti dove esistono specie indigene incapaci di difendersi. Anche quest'anno, la lista rossa della IUCN è molto lunga.
Agisce su piani inclinati, verticali, sospeso in altezza o sottoterra: il robot messo a punto con tecnologie derivate dalla ricerca spaziale può essere utilizzato per monitorare la saldezza dei terreni rocciosi e per opere di consolidamento anche in zone critiche e pericolose per il lavoro manuale.
Migliaia di pitture e incisioni rupestri raccolte in vent'anni: un'analisi a livello mondiale riesce a correlare le informazioni sulle attività svolte e sulla dieta alimentare allo sviluppo dei processi cognitivi nelle diverse epoche e civiltà.
Uomini sul suolo americano già più di 50 mila anni fa e non solo 12 mila anni fa come finora pensato: una rivoluzione completa della storia del continente americano. È ancora un'ipotesi, ma supportata da analisi di reperti e dalla datazione di carbone fossile.
Non è la crescita di campi elettrici a far cadere un fulmine, ma un fenomeno diverso ancora poco compreso. Un fenomeno associato al rilascio di imponenti quantità di raggi gamma e raggi X, come rilevato da studi effettuati in Florida.
Una società molto più popolata e densa: una ricerca statistica, basata su dati storici e assunzioni sul futuro della nostra storia sul pianeta, prevede quali saranno gli andamenti della popolazione umana nei prossimi cinquant'anni.
Una regione a forma di solco fotografata con la risonanza magnetica funzionale: la discalculia, che interessa più del 6% dei bambini, è un sintomo di una disfunzione cerebrale, che nelle sue forme più gravi si manifesta come sindrome di Turner.
In orbita da metà ottobre, il telescopio a raggi gamma dell'ESA sta già dando molti importanti risultati e informazioni sulla composizione molecolare della nostra galassia, e sulla sua storia di 12 miliardi di anni. Un'avventura che proseguirà fino al 2008
Infrastrutture spaziali e telecomunicazioni al servizio dello sviluppo economico e politico dell'Unione Europea: è stato raggiunto un accordo per progetti comuni nel campo della ricerca spaziale tra Agenzia spaziale europea e UE. Con qualche rischio.
"Orfani" nell'informazione: un'indagine del Censis evidenzia la frammentazione della posizione degli italiani rispetto alle biotecnologie. Con una netta tendenza a prediligere l'applicazione biotecnologica in campo medico rispetto a quello agroalimentare.
Una proteina chinasi favorisce la formazione di nuove sinapsi, promuovendo la fissazione di un ricordo e impedendo che venga eliminato. Il meccanismo, scoperto nei topi, probabilmente è lo stesso che si verifica anche nell'uomo.
Forse un principio antiossidante contenuto nelle fragole spiega la loro capacità di proteggere dalla radiazione cosmica le cavie di laboratorio. Un effetto interessante, che potrebbe aiutare a proteggere la salute degli astronauti impegnati nelle missioni spaziali.
È il risultato di una ricerca australiana e ora, dopo aver identificato la sequenza genica nei roditori, parte la caccia al gene umano: la spina bifida, una malattia congenita che colpisce un bambino su diecimila, potrebbe essere trattata in modo più efficace.
I mostri di ieri, dai miti e le leggende, e quelli di domani, generati dalle guerre e dalle catastrofi ambientali. Ma anche incontri con scienziati e intellettuali in carne e ossa, in un viaggio nella scienza: è partita anche quest'anno la rassegna Futuro Remoto di Città della Scienza di Napoli.
Una reazione chimica e non biologica quella osservata sui campioni di terreno proveniente da Marte? Forse, secondo un gruppo di ricercatori messicani che ha riprodotto quegli esperimenti nelle zone più secche del deserto di Atacama, in Cile.