È il risultato di una ricerca australiana e ora, dopo aver identificato la sequenza genica nei roditori, parte la caccia al gene umano: la spina bifida, una malattia congenita che colpisce un bambino su diecimila, potrebbe essere trattata in modo più efficace.
Un gruppo di ricercatori del Royal Melbourne Hospital in Australia ha isolato, per la prima volta al mondo, il gene che nei topi porta al difetto congenito della spina bifida nella colonna vertebrale. Una ricerca che è stata pubblicata su "Nature Medicine".
Stephen Jane, a capo della sezione che nell'ospedale si occupa della ricerca nel campo del midollo osseo, ha spiegato che un progetto congiunto con ricercatori statunitensi potrebbe ora portare a individuare il medesimo gene nell'uomo, a partire da uno screening dei pazienti malati per vedere se hanno un gene simile a quello isolato nei roditori.
"Il nostro obiettivo è arrivare a isolare il gene che rivela quali individui trasmetteranno la spina bifida ai propri figli", ha dichiarato Jane. La spina bifida, una malformazione congenita che colpisce un bambino su 10 000, può portare nel peggiore dei casi alla paralisi, a disfunzioni della vescica e dell'intestino, come pure ad anormalità psicologiche. Il gene scoperto dai ricercatori australiani nei topolini di laboratorio, potrebbe rivelarsi cruciale per bloccare la malattia anche nell'uomo.
Nonostante l'uso di acido folico durante i primi mesi di gravidanza da parte delle madri, il difetto della spina bifida è diminuito ma non completamente eliminato.
"Ci sono ancora bambini nati con questa condizione," ha spiegato Stephen Jane, "in qualche caso evidentemente la spina bifida è resistente al folato. Gli studi su questo nuovo gene ora permetteranno di capire come e perché si manifesta questo tipo di spina bifida. Ma la scoperta, oltre a contribuire alla comprensione dei meccanismi della malattia negli esseri umani, potrebbe avere anche altre applicazioni. È possibile infatti che gli stessi meccanismi che regolano la chiusura completa della spina funzionino anche in altri processi biologici, come ad esempio la cicatrizzazione delle ferite causate da ulcere e da scottature".
Tante sono le specie in via di estinzione sul nostro pianeta. Rapidi processi di industrializzazione, indiscriminato sfruttamento delle risorse ambientali e introduzione di specie aliene in ambienti dove esistono specie indigene incapaci di difendersi. Anche quest'anno, la lista rossa della IUCN è molto lunga.
Agisce su piani inclinati, verticali, sospeso in altezza o sottoterra: il robot messo a punto con tecnologie derivate dalla ricerca spaziale può essere utilizzato per monitorare la saldezza dei terreni rocciosi e per opere di consolidamento anche in zone critiche e pericolose per il lavoro manuale.
Migliaia di pitture e incisioni rupestri raccolte in vent'anni: un'analisi a livello mondiale riesce a correlare le informazioni sulle attività svolte e sulla dieta alimentare allo sviluppo dei processi cognitivi nelle diverse epoche e civiltà.
Uomini sul suolo americano già più di 50 mila anni fa e non solo 12 mila anni fa come finora pensato: una rivoluzione completa della storia del continente americano. È ancora un'ipotesi, ma supportata da analisi di reperti e dalla datazione di carbone fossile.
Non è la crescita di campi elettrici a far cadere un fulmine, ma un fenomeno diverso ancora poco compreso. Un fenomeno associato al rilascio di imponenti quantità di raggi gamma e raggi X, come rilevato da studi effettuati in Florida.
Una società molto più popolata e densa: una ricerca statistica, basata su dati storici e assunzioni sul futuro della nostra storia sul pianeta, prevede quali saranno gli andamenti della popolazione umana nei prossimi cinquant'anni.
Inaugurato Antares, un rivelatore sottomarino di neutrini. Un progetto di collaborazione internazionale che permetterà di studiare la composizione del cuore dei corpi celesti, compreso quella della nostra Galassia.
Una regione a forma di solco fotografata con la risonanza magnetica funzionale: la discalculia, che interessa più del 6% dei bambini, è un sintomo di una disfunzione cerebrale, che nelle sue forme più gravi si manifesta come sindrome di Turner.
In orbita da metà ottobre, il telescopio a raggi gamma dell'ESA sta già dando molti importanti risultati e informazioni sulla composizione molecolare della nostra galassia, e sulla sua storia di 12 miliardi di anni. Un'avventura che proseguirà fino al 2008
Infrastrutture spaziali e telecomunicazioni al servizio dello sviluppo economico e politico dell'Unione Europea: è stato raggiunto un accordo per progetti comuni nel campo della ricerca spaziale tra Agenzia spaziale europea e UE. Con qualche rischio.
"Orfani" nell'informazione: un'indagine del Censis evidenzia la frammentazione della posizione degli italiani rispetto alle biotecnologie. Con una netta tendenza a prediligere l'applicazione biotecnologica in campo medico rispetto a quello agroalimentare.
Una proteina chinasi favorisce la formazione di nuove sinapsi, promuovendo la fissazione di un ricordo e impedendo che venga eliminato. Il meccanismo, scoperto nei topi, probabilmente è lo stesso che si verifica anche nell'uomo.
Forse un principio antiossidante contenuto nelle fragole spiega la loro capacità di proteggere dalla radiazione cosmica le cavie di laboratorio. Un effetto interessante, che potrebbe aiutare a proteggere la salute degli astronauti impegnati nelle missioni spaziali.
I mostri di ieri, dai miti e le leggende, e quelli di domani, generati dalle guerre e dalle catastrofi ambientali. Ma anche incontri con scienziati e intellettuali in carne e ossa, in un viaggio nella scienza: è partita anche quest'anno la rassegna Futuro Remoto di Città della Scienza di Napoli.
Una reazione chimica e non biologica quella osservata sui campioni di terreno proveniente da Marte? Forse, secondo un gruppo di ricercatori messicani che ha riprodotto quegli esperimenti nelle zone più secche del deserto di Atacama, in Cile.