Crimea


Superficie: 27 000 kmq
Capitale: Simferopol
Gruppi etnici: 62% russi, 23% ucraini, 12% tatari, 3% altri
Lingue: ucraino, russo, tataro di Crimea

Per la sua bellezza e la ricchezza di specie animali e vegetali che qui si possono osservare, questa piccola penisola stretta tra due mari – il Mar Nero e il Mar Azov – è stata definita dal poeta Pablo Neruda come “la più splendida medaglia nel petto dell’Europa”.
Conosciuta fin dai tempi più antichi con il nome greco di Tauride, la Crimea rappresentava una tappa fondamentale per i viaggiatori che dalla Cina raggiungevano il Mediterraneo lungo la Via della Seta. Conquistata nei secoli da diverse potenze tra cui i greci, i genovesi, i mongoli, i tatari e infine i russi, fa oggi parte dell’Ucraina, sebbene sia una repubblica autonoma.
Molto importanti per la storia della Crimea sono state soprattutto due dominazioni: quella dei tatari e quella dei russi.
Nel 1428 Haci Giray, discendente di Genghis Khan, fondò il Canato di Crimea, uno stato indipendente che rimase tale fino all’occupazione russa iniziata nel 1736. Ha così inizio per i tatari di Crimea un periodo di oppressione e vessazioni che li porterà presto ad abbandonare progressivamente la penisola per rifugiarsi in Turchia, Bulgaria e Romania.
Il declino della potenza russa in Europa venne sancito dal Congresso di Parigi del 1856, dopo la conclusione della famosa guerra di Crimea che aveva visto fronteggiarsi l’impero russo e una coalizione formata da Turchia, Francia, Gran Bretagna e Regno di Sardegna.
 La Repubblica autonoma Socialista Sovietica di Crimea venne istituita alla fine della guerra civile e nel 1945 venne annessa alla Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa in qualità di provincia. 
Nel 1944 il governo di Stalin decise di punire i tatari di Crimea che durante la Seconda Guerra Mondiale si erano schierati con il Terzo Reich. Ha così inizio la terribile pulizia etnica che portò alla deportazione dell’intera popolazione tatara di Crimea; solo con il crollo dell’Unione Sovietica i tatari poterono tornare legalmente in patria. 
Nel 1954, in occasione del trecentesimo anniversario della Riunificazione tra i popoli russo e ucraino la Crimea venne ceduta da Chruščëv alla Repubblica Socialista Sovietica Ucraina. Inizia così un periodo di sviluppo della penisola come centro vacanze. Con il disfacimento dell’URSS la Crimea entrò a far parte dell’Ucraina, nonostante la massiccia russificazione della penisola a seguito della costruzione di moltissime basi per la Flotta del Mar Nero russa.
Nel 1992 la Crimea proclamò l’autogoverno ma in seguito accettò di restare all’interno dell’Ucraina come repubblica autonoma.

In Crimea la tradizione enogastronomica risente molto degli influssi delle diverse dominazioni. Per esempio, tipiche della tradizione tatara sono le tisane e i balsami preparati con piante selvatiche ed erbe medicinali locali.
 Il vino che si produce in questa zona (la Crimea è l’unica parte dell’Ucraina in cui si produce del vino) ha un gusto più dolce e marsalato del nostro, quasi fosse da dessert.

Bandiera

Riferimenti Bibliografici

Fotw
Lonely Planet
Mfa
Tourism Crimea
UNPO