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6 marzo 2009
Divieto di segnalazione

Divieto di segnalazione

Il mese scorso il Senato ha abrogato il divieto di segnalazione dell’immigrato irregolare che si rivolge alle strutture sanitarie per ricevere delle cure. Il provvedimento presentato come garanzia della libertà di coscienza al medico, di fatto riduce drasticamente l'accesso degli immigrati ai servizi sanitari. Dure le critiche dei medici, infermieri, volontari e di gran parte del personale che lavora nel campo della salute, che si dichiara contrario a una legge incostituzionale. Tenere fuori il malato significa tenere fuori la malattia, il Pacchetto sicurezza diviene così un duro colpo alle politiche di prevenzione, di educazione alla salute e un rischio per la salute di tutti.

"Si tratta di un provvedimento che rischia di chiudere una delle principali porte all'integrazione, la sanità appunto" spiega Adele Tonini, ginecologa e psicoterapeuta, responsabile dello Spazio immigrati Asl di Parma, che per anni si è occupata in particolare di questione legate alla salute delle donne immigrate.

L'emendamento rischia inoltre di creare una sanità parallela, clandestina. Ce ne parla Salvatore Geraci, presidente della Società Italiana di Medicina delle Migrazioni che annuncia ai microfoni di Sedna il Noi non denunciamo day, giornata di mobilitazione che si svolgerà il 17 marzo in tutta Italia contro il disegno di legge.


Giuro di curare tutti i miei pazienti prescindendo da ogni differenza di razza, religione, nazionalità condizione sociale e ideologia politica

Giuramento di Ippocrate


Appello Divieto di segnalazione: siamo operatori della salute, non siamo spie di Medici Senza Fontiere, Associazione Studi Giuridici sull'Immigrazione, Società Italiana di Medicina delle Migrazioni, Osservatorio Italiano sulla Salute Globale


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