La nave che affonda è il manicomio. Affonda la nave dell'istituzione manicominale, siamo alla fine degli anni Settanta, gli anni della legge 180 e il manicomio di Trieste - il primo a chiudere in Italia - è stato smantellato. Basaglia però sa che anche se questa nave sta affondando, altre navi compaiono all'orizzonte e che la battaglia non è finita. Con queste parole Pieraldo Rovatti, filosofo che insegna all'Università di Trieste e curatore di questa nuova e più che mai attuale edizione del libro riassume l'origine del titolo. Il volume raccoglie gli scritti di alcuni testimoni dell'epoca: lo stesso
Basaglia, la moglie Franca Ongaro, Agostino Pirella, psichiatra che ha
partecipato alla genesi della riforma psichiatrica italiana e Salvatore
Taverna, giornalista.
La Legge 180, che ha restituito i diritti civili ai malati psichiatrici chiudendo anche le vecchie strutture manicomiali, luoghi di detenzione e non di cura, in Italia è spesso oggetto di tentativi di revisione in senso restauratore. Eppure negli ultimi dieci anni l'Organizzazione Sanitaria Mondiale ha spesso la nostra riforma psichiatrica usata come exemplum fictum, per mostrare come deve essere fatta una buona assistenza psichiatrica.